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Mindfulness e qualità del sonno

L'evidenza scientifica suggerisce che la meditazione consapevole (mindfulness) può migliorare la qualità del sonno in una varietà di popolazioni cliniche con disturbi del sonno. I risultati degli studi hanno indicato che la mindfulness ha migliorato significativamente la qualità del sonno rispetto ai controlli.
In un follow-up da 5 a 12 mesi, la mindfulness non differiva dai trattamenti del sonno basati sull'evidenza e migliorava significativamente la qualità del sonno rispetto ai controlli. I risultati di questo studio hanno fornito prove preliminari per un effetto a lungo termine. Il mantenimento degli effetti dell'intervento può essere attribuito a tecniche apprese che riducono i processi cognitivi che interferiscono con il sonno, inducendo cambiamenti nell'architettura del sonno, così come alterazioni morfometriche e di connettività nelle regioni cerebrali legate al sonno. Nonostante questi progressi, sono necessarie ulteriori prove per chiarire le condizioni ed i meccanismi che guidano il mantenimento degli effetti dell'intervento.
Le prove non hanno supportato una relazione dose-risposta tra le ore di meditazione i punteggi della qualità del sonno. Questa scoperta è coerente con una meta-analisi di 20 studi che ha valutato la relazione tra le ore di meditazione e il disagio psicologico. Il legame tra i minuti di pratica a casa e i punteggi della qualità del sonno non è stato conclusivo a causa del numero limitato di studi che hanno valutato questa relazione. Le relazioni dose-risposta sono senza dubbio una delle misure più impegnative nella ricerca sulla meditazione. È difficile valutare con precisione quanto sia consapevole (rispetto al "vagare della mente") un individuo durante la pratica della meditazione. Gli studi con programmi di studio su misura, istruttori esperti e diverse popolazioni di pazienti possono portare a effetti maggiori con durate dei corsi più brevi. Tradizionalmente, il successo è definito da una maggiore consapevolezza ed equanimità (serenità e imparzialità nell'assumere una posizione o nel pronunciare un giudizio), per cui gli stati positivi sono un sottoprodotto. Quando il cambiamento dei sintomi in un breve periodo viene utilizzato come parametro di successo, il progresso della meditazione e il suo potenziale effetto sul benessere possono essere velati.
Degli studi considerati che hanno riportato eventi avversi, non vi è stata evidenza di un aumento del rischio di danno. Due studi hanno riportato un peggioramento della qualità del sonno nel 3% e nel 7% dei gruppi di meditazione, rispetto al 24% e al 12% nei gruppi di confronto. Un altro studio ha riportato un caso di indolenzimento muscolare nel gruppo di meditazione e un caso di interruzione del sonno nel gruppo di controllo. Non è raro che i sintomi peggiorino, in particolare nelle prime settimane dell'intervento. I sentimenti di rabbia, tristezza o paura possono apparire più forti man mano che la pratica si sviluppa poiché la consapevolezza del momento presente può evidenziare tali emozioni. Una storia di traumi, instabilità mentale, dipendenza o importanti cambiamenti della vita possono aumentare la reattività emotiva e richiedere un monitoraggio clinico aggiuntivo.
FONTE

Di Gaetano

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