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Tragedia a Santo Stefano di Cadore: La comunità si unisce per sostenere la sopravvissuta e chiede giustizia

Santo Stefano di Cadore, un tranquillo paese nelle Dolomiti, è stato sconvolto da una terribile tragedia che ha causato la morte di tre membri di una famiglia di Favaro Veneto. Una turista tedesca di 32 anni, Angelika Hutter, è stata accusata di aver travolto e ucciso tre persone, tra cui un bambino di due anni, mentre si trovava al volante. Mentre la comunità locale piange la perdita delle vite innocenti, si sono sollevate domande riguardo alla sicurezza e alla responsabilità dell'incidente.
La donna è attualmente sotto osservazione psichiatrica a Venezia, e le sue condizioni non sono state ritenute compatibili per l'interrogatorio di garanzia. Tuttavia, la gip Enrica Marson ha convalidato il fermo e la custodia cautelare per omicidio stradale plurimo, assicurando che l'accusa non verrà trascurata.
La comunità di Santo Stefano di Cadore ha risposto alla tragedia proclamando il lutto cittadino per la giornata di lunedì. I negozi hanno abbassato le saracinesche e il mercato settimanale si è svolto in forma ridotta, in segno di rispetto per le vittime e per esprimere solidarietà alle famiglie colpite dal dolore. I test dell'alcol e gli esami tossicologici effettuati sulla conducente sono risultati negativi, lasciando le cause dell'incidente ancora da determinare.
Le famiglie delle vittime, nel frattempo, chiedono che la donna non venga rilasciata e che venga fatta giustizia. Preoccupati che possa fuggire, poiché nell'auto sono state trovate coperte, abiti e attrezzature per un viaggio prolungato, i parenti temono che sia difficile rintracciarla nel caso in cui si allontani. Luigi Antoniello, padre di Marco, una delle vittime, ha dichiarato: "Oltre al dolore della perdita, dobbiamo accollarci anche la preoccupazione che non venga fatta giustizia".
Nel frattempo, sui social network è stata avviata un'iniziativa per sostenere Elena Potente, la compagna di Marco e madre del bambino. Amici e ex compagni di classe hanno lanciato una raccolta fondi per aiutarla ad affrontare questa terribile prova. Matteo Scarpellino, un amico di lunga data di Elena, ha scritto su Facebook: "Siamo sconvolti dalla tragedia che ha distrutto la famiglia della nostra cara amica. Non ci sono parole per descrivere il dolore causato da questo dramma. Elena è mia amica da una vita. Non la lasceremo sola e la sosterremo come possiamo. Per questo mi sembra giusto promuovere una raccolta di fondi in suo favore, come forma di partecipazione".
La solidarietà dimostrata dalla comunità di Santo Stefano di Cadore è un segno di forza e unità di fronte a una tragedia così devastante. Mentre la giustizia segue il suo corso, è fondamentale che sia fatta luce sulle cause dell'incidente e che le responsabilità vengano attribuite correttamente. La comunità continua a pregare e a sostenere le famiglie colpite, mentre si riprende dallo shock di questa terribile perdita.

Di Gaetano

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