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Quanto in fretta stai invecchiando? Il nuovo orologio cerebrale che lo rivela

L'invecchiamento non procede nello stesso modo per tutti: c'è chi a 60 anni corre una maratona e chi fa fatica ad alzarsi dalla sedia. Oggi un gruppo di scienziati ha messo a punto un metodo rivoluzionario per misurare la velocità dell'invecchiamento usando immagini di risonanza magnetica (MRI) del cervello, senza esami del sangue né costosi test genetici. In questo articolo spieghiamo come funziona questa scoperta, perché è importante e quali prospettive apre per la salute pubblica.

Cos'è l'età biologica

  • L'età cronologica è quella registrata all'anagrafe.

  • L'età biologica indica invece quanto il corpo sia "consumato" rispetto alla media: può essere più bassa o più alta dei nostri anni reali.

  • Per misurarla finora si usavano soprattutto marcatori nel sangue (proteine, DNA, metaboliti), ma non erano sempre precisi sullo stato del cervello.

La scoperta principale

Analizzando oltre 50.000 immagini cerebrali, i ricercatori hanno individuato caratteristiche chiave che rivelano il ritmo d'invecchiamento:

  1. Spessore della corteccia cerebrale - la «buccia» esterna del cervello dove risiedono linguaggio e ragionamento.

  2. Volume di materia grigia - tessuto neurale legato alla memoria e alle funzioni esecutive.

  3. Cambiamenti nella connettività fra diverse aree cerebrali.

Combinando questi parametri in un algoritmo, è stato creato un orologio biologico che stima se una persona sta invecchiando più lentamente o più rapidamente della media.

Come funziona l'orologio cerebrale

  1. Raccolta dati: le immagini MRI vengono segmentate in centinaia di regioni.

  2. Analisi automatica: un programma di intelligenza artificiale estrae misure di volume, superficie e spessore di ogni regione.

  3. Calcolo del punteggio: l'algoritmo confronta i dati individuali con un vasto archivio di cervelli scansionati a varie età e restituisce la "velocità" d'invecchiamento.

Un punteggio alto indica un cervello che sta «correndo» verso l'età avanzata; un punteggio basso suggerisce un invecchiamento lento.

Cosa significa per la salute

  • Prevenzione precoce: il test può individuare molto prima chi rischia demenza o altre malattie neurodegenerative.

  • Terapie personalizzate: medici e ricercatori possono monitorare se interventi come dieta, esercizio o farmaci rallentano l'età biologica cerebrale.

  • Ricerca sui farmaci anti‑ageing: l'orologio offre un indicatore rapido per verificare l'efficacia di nuove molecole nel ridurre l'usura del cervello.

Limiti attuali

  1. Validazione: l'algoritmo deve essere testato su popolazioni di diversa etnia, età e con differenti scanner MRI.

  2. Standardizzazione: servono protocolli uniformi di acquisizione immagini per ottenere risultati comparabili.

  3. Interpretazione clinica: sapere di invecchiare velocemente è utile solo se esistono strategie pratiche per intervenire.

Prossimi passi

  • Espandere i database con nuovi gruppi di pazienti (ad esempio persone con schizofrenia o disturbi del sonno).

  • Integrare l'orologio cerebrale con parametri di invecchiamento sistemico (cuore, metabolismo, sistema immunitario) per un quadro olistico.

  • Sviluppare versioni «tascabili» del test utilizzabili in ospedali e centri diagnostici.

Come mantenere giovane il cervello

  1. Attività fisica regolare: accelera il flusso sanguigno cerebrale.

  2. Alimentazione equilibrata: riduce l'infiammazione cronica.

  3. Stimolazione mentale: apprendere nuove abilità rafforza le sinapsi.

  4. Sonno di qualità: facilita la rimozione di scorie metaboliche dal cervello.

  5. Socialità: interazioni intense mantengono attivi i circuiti emotivi e cognitivi.

Conclusioni

L'orologio cerebrale basato su risonanza magnetica segna un passo decisivo nella medicina preventiva. Misurare la velocità dell'invecchiamento in tempo reale permette di passare da terapie tardive a un approccio predittivo e personalizzato. Sebbene servano ulteriori studi prima dell'applicazione clinica di massa, il messaggio è chiaro: prendersi cura del cervello sin da giovani può rallentare l'avanzare degli anni e migliorare la qualità della vita.
FONTE

Di Gaetano

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