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Processo Lea Di Leo: Attesi in aula Toni, Borriello e Grignani

Un libro scandalo con le memorie hard della pornostar Lea Di Leo, al secolo Sonia Faccio, la “regina” delle linee telefoniche erotiche. Un libro, mai stampato, che ha determinato un colossale raggiro. Le confessioni a luci rosse della Di Leo sono rimaste segrete, ma il tam tam pubblicitario su possibili rivelazioni del contenuto sono servite, secondo l’accusa, a tentare di organizzare una grossa estorsione a danni di vip del mondo dello spettacolo, dello sport e della politica, nomi eccellenti. Il procedimento entrerà nel vivo il prossimo 11 dicembre con le audizioni dei primi tre testi.

Il sostituto procuratore Dino Petralia ha citato per quella data anche Lea Di Leo, e poi Silvia Poli, che ha aiutato la pornostar a scrivere la bozza del libro, mai andato in stampa. A far scoppiare il caso, il 16 marzo 2011, fu un servizio mandato in onda da “Le Iene”‘. L’inchiesta è stata condotta dalla sezione di polizia giudiziaria della guardia di finanza, coordinata dal procuratore Alberto Di Pisa e dal sostituto Giacomo Brandini. Si preannuncia già un processo “eccellente”, soprattutto per i nomi dei testimoni che saranno chiamati in aula: attori, cantanti, giocatori di serie A, politici.

Tutti ritenuti vittime di una tentata estorsione che sarebbe stata messa in atto da una casa editrice, la “Imart”: il presidente, Giuseppe Aleci di Marsala, e il direttore editoriale, Gaspare Richichi di Bagheria, avrebbero minacciato di pubblicare le scottanti memorie della pornostar Lea Di Leo, al secolo Sonia Faccio. La casa editrice avrebbe chiesto dei soldi per chiudere in un cassetto il libro, e tutto sarebbe avvenuto però all’insaputa della Di Leo. Secondo la ricostruzione della procura sarebbero state chieste somme comprese tra i 10 mila e i 40 mila euro per far scomparire nomi o particolari imbarazzanti attorno alle frequentazioni nate fra la pornostar e i vip chiamati in causa.

Sono una trentina i testi ammessi nel processo che si è aperto al Tribunale di Marsala, presieduto da Roberto Riggio. Nella lista figurano Matteo Branciamore (Marco dei Cesaroni), l’unico che ha chiesto di costituirsi parte civile nel processo; poi, Roberto Farnese (Butta la Luna 2); il regista tv John Squarcia (Scherzi a parte); i cantanti Gianluca Grignani e Fabri Fibra; i giornalisti Amedeo Goria e Giulio Golia delle Iene; il rugbista Denis Dallas (Isola dei famosi); i giocatori Simone Inzaghi, Valeri Bojinov, Marco Borriello, Mauro Bressan, Francesco Coco, Luca Toni, Colombo, Dalla Bona, Fabio Galante, Vincenzo Iaquinta, Pavesi, Reginaldo, Tarducci e Zanello.

Fra i testimoni anche l’addetto stampa della Juventus, Luca Casassa e il senatore ex viceministro dei governi Berlusconi Mario Baldassarri di Fli. Tra gli amici della pornostar ci sarebbe stato anche un vescovo.

Francesco Aspanò

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Di Gaetano

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