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Padre uccide i suoi 2 figli: risentimento per la moglie che non indossava il velo

Avevano 8 e 12 anni con l’unica colpa d’essere figli di un padre così crudele. L’assassino tenta il suicidio e lascia una parola scritta con il sangue.

Il marocchino e la moglie erano già noti alle forze dell’ordine. L’uomo, di fatti, era già stato denunciato per molestie. Pare che le ragioni delle discussioni, non poco animate, tra i coniugi avvenissero principalmente perché la donna non voleva indossare il velo. Il limite della sopportazione della donna di 34 anni era arrivato al punto di prendere i bambini e lasciare casa e marito a Città di Castello per trasferirsi in una nuova palazzina nella periferia di Umbertide. Nella stessa città la donna aveva trovato lavoro come cameriera in una pizzeria. Mentre si trovava sul posto di lavoro la donna riceve una telefonata dal marocchino che minaccia ti togliersi la vita. La donna da l’allarme, ed insieme ai primi soccorsi, si dirigono nell’abitazione del marito a Città di Castello trovando l’abitazione vuota. Nel frattempo i Carabinieri hanno verificato la provenienza della chiamata che corrispondeva alla nuova dimora della donna. Nella stessa abitazione c’erano i 2 figli di 8 e 12 anni, fratello e sorella, che la donna aveva lasciato a casa da soli per recarsi alla pizzeria. I Carabinieri giunti sul luogo del delitto hanno sfondato la porta e, dirigendosi in bagno, trovato il marito gravemente ferito. Al suo fianco i corpi, ormai senza vita, delle 2 innocenti creature. Poco lontano è stato trovato un coltello che, secondo gli inquirenti, è stata l’arma usata per togliere la vita ai bambini e per il tentato suicidio. Sul luogo dell’orrore sono stati rinvenuti una lettera ed una parola in arabo, non ancora decifrata, scritta con il sangue. L’uomo è stato subito soccorso e trasportato d’urgenza all’ospedale di Città di Castello dove è ricoverato in gravi condizioni ma non in pericolo di vita. All’uomo, piantonato 24 ore su 24, sono stati disposti gli arresti per duplice omicidio.

La famiglia si era trasferita in Italia dal Marocco dimorando a Città di Castello. Ad Umbertide non erano ancora molto conosciuti ma il Sindaco, recandosi sul luogo del duplice omicidio, conferma che la donna avesse presentato domanda di residenza il giorno prima. Sotto shock la gente del posto. I clienti del bar sotto casa non vogliono dire nulla a riguardo. Secondo una prima ipotesi, pare che la furia omicida dell’uomo sia stata spinta da un maturato risentimento nei confronti della donna per il rifiuto di lei di indossare il velo. Risentimento che lo ha spinto a tentare il suicidio ed ancor più grave a togliere la vita ai suoi figli: due bambini di 8 e 12 anni.

Salvatore Di Maio
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Di Gaetano

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