Il microbioma e le interazioni sociali: come i nostri microbi si trasmettono attraverso il contatto umano
Un pasto condiviso, un bacio sulla guancia: questi atti sociali non solo avvicinano le persone, ma contribuiscono anche a rendere più simili i loro microbiomi intestinali. Un recente studio ha rivelato che quanto più le persone interagiscono tra loro, tanto più simile è la composizione dei loro microrganismi intestinali, anche se non vivono nella stessa casa. Questa scoperta aggiunge un nuovo tassello alla comprensione di come si formi il microbioma di una persona e suggerisce che non solo la dieta e i fattori ambientali influenzano la flora intestinale, ma anche le relazioni sociali.
Come le interazioni sociali influenzano il microbioma
Il microbioma di una persona è l'insieme dei microrganismi che vivono nell'intestino e svolgono un ruolo fondamentale nella salute, influenzando il sistema immunitario, il metabolismo e persino la salute mentale. Questo studio ha scoperto che le interazioni sociali contribuiscono a modellare il microbioma di una persona, includendo non solo i contatti diretti, ma anche quelli indiretti, come le connessioni tra amici.
Lo studio ha rilevato che gli individui che condividono la stessa casa, come i coniugi, hanno fino al 13,9% delle stesse ceppi microbici nell'intestino. Anche chi non vive sotto lo stesso tetto ma passa abitualmente del tempo insieme condivide circa il 10% di questi ceppi. Al contrario, le persone che vivono nello stesso villaggio ma non trascorrono tempo insieme condividono solo il 4%. Questi dati suggeriscono che la vicinanza sociale, piuttosto che la sola convivenza, gioca un ruolo cruciale nella condivisione del microbioma.
Le origini dello studio
L'idea di indagare su come le interazioni sociali influenzino il microbioma risale a circa vent'anni fa, quando alcune ricerche suggerivano che l'obesità potesse diffondersi attraverso le reti sociali. Alcuni batteri e virus presenti nel microbioma intestinale sono noti per influenzare il rischio di obesità, e si ipotizzò che questi microrganismi potessero essere trasmessi tra amici, oltre all'influenza reciproca sulle abitudini alimentari. Partendo da questa ipotesi, un gruppo di ricercatori ha deciso di approfondire il ruolo delle relazioni sociali nella trasmissione del microbioma, mappando le interazioni e analizzando i microbiomi di persone che vivono in villaggi isolati in Honduras.
Lo studio è stato particolarmente complesso, poiché i ricercatori hanno dovuto raccogliere i campioni in una zona remota e trasportarli negli Stati Uniti per l'analisi. I villaggi in questione erano caratterizzati da interazioni prevalentemente faccia a faccia, con scarsa esposizione a cibi trasformati e antibiotici, che possono alterare la composizione del microbioma. Questo ha permesso di studiare l'influenza delle sole interazioni umane sul microbioma, senza interferenze da fattori esterni.
Trasmissibilità e salute
La scoperta che le persone possano trasmettersi microbi intestinali tramite le interazioni sociali cambia profondamente il modo in cui pensiamo alla salute. Potrebbe significare che il rischio di condizioni legate al microbioma, come l'ipertensione e la depressione, possa diffondersi da persona a persona. Ad esempio, la depressione, che può essere difficile da trattare, potrebbe beneficiare di terapie che combinano i trattamenti tradizionali con interventi mirati sul microbioma, migliorando così i risultati terapeutici.
Tuttavia, questo non significa che si debbano evitare le interazioni sociali per paura di "contrarre" microbi indesiderati. Al contrario, le relazioni sociali hanno numerosi benefici e possono diffondere componenti di microbiomi sani, migliorando la salute generale. Gli scienziati sostengono che i contatti ravvicinati non siano affatto dannosi, ma anzi estremamente benefici per il nostro benessere.
Implicazioni per la salute e il futuro della ricerca
I risultati dello studio aggiungono una nuova dimensione alla nostra comprensione di ciò che determina la composizione del microbioma. La ricerca ha esaminato i ceppi microbici presenti nell'intestino, dimostrando che la trasmissione microbica tra persone è più probabile quando vi sono contatti stretti e ripetuti. Questo apre nuove strade per la ricerca e per il trattamento di diverse condizioni di salute, suggerendo che interventi che promuovono la condivisione di microbi sani potrebbero essere utili per migliorare il benessere delle comunità.
Inoltre, la scoperta delle catene di trasmissione microbica — ovvero la condivisione di ceppi tra amici di amici — suggerisce che l'influenza delle relazioni sociali sul microbioma si estenda oltre i legami diretti, coinvolgendo anche le reti sociali più ampie. Questo implica che il microbioma di una persona potrebbe essere influenzato non solo dalle persone con cui ha contatti diretti, ma anche dai contatti delle persone che conosce, creando una sorta di "rete microbiotica".
Conclusioni
Le interazioni sociali giocano un ruolo fondamentale nella formazione del microbioma umano. Questo studio ha dimostrato che il contatto umano è un fattore determinante nella condivisione dei microrganismi intestinali, influenzando la salute e il benessere in modi che solo ora stiamo iniziando a comprendere. Piuttosto che temere la condivisione dei microbi, dovremmo considerare il potenziale positivo delle relazioni sociali e il loro ruolo nel promuovere la salute collettiva. In futuro, interventi che favoriscono la trasmissione di microbiomi sani potrebbero rappresentare una nuova frontiera nella medicina preventiva e nel miglioramento del benessere delle comunità.
FONTE