Città, disuguaglianze e longevità in salute: sfide e soluzioni per il benessere urbano
L'urbanizzazione è uno dei fenomeni più trasformativi del nostro tempo. Oggi, oltre il 55% della popolazione mondiale vive in aree urbane, una cifra destinata a salire al 68% entro il 2050. Questa transizione presenta opportunità ma anche rischi significativi per la salute pubblica, soprattutto a causa delle profonde disuguaglianze sociali che caratterizzano molte città nel mondo.
Determinanti sociali e ambientali della salute urbana
I principali fattori che incidono sulla salute nelle aree urbane non sono solo biologici o genetici, ma anche sociali, economici e ambientali. Tra questi, si evidenziano:
Stabilità economica
Istruzione
Ambiente costruito (trasporti, alloggi, spazi verdi)
Accesso ai servizi sanitari
Le comunità più svantaggiate sperimentano un accesso ridotto a cibo sano, cure mediche, spazi per l'attività fisica e una maggiore esposizione a inquinanti ambientali.
Invecchiamento e multimorbilità
L'aumento dell'aspettativa di vita non è sempre accompagnato da un incremento degli anni vissuti in salute. Il divario medio tra questi due indicatori supera i 9 anni a livello globale.
La multimorbilità (presenza di due o più malattie croniche) colpisce oltre il 37% della popolazione mondiale.
Le persone con basso status socioeconomico sviluppano malattie 10-15 anni prima rispetto a chi ha migliori condizioni di vita.
Per promuovere una longevità sana, è fondamentale agire in un'ottica di prevenzione primaria e primordiale, puntando su stili di vita salutari e ambienti favorevoli alla salute.
Life's Essential 8 e nuovi approcci alla salute
Un modello innovativo per valutare e promuovere la salute cardiovascolare è il framework chiamato Life's Essential 8 (LE8), che include:
Dieta sana
Attività fisica
Sonno di qualità
Evitare il fumo
Peso corporeo ottimale
Pressione arteriosa controllata
Livelli di glucosio nella norma
Profilo lipidico corretto
Questi elementi si collegano anche al rischio di demenza, ictus e malattie metaboliche, e sono influenzati da fattori sociali e ambientali.
Comportamenti e condizioni di salute nelle città
Alimentazione
I quartieri poveri sono spesso classificati come food deserts (assenza di cibo sano) o food swamps (presenza eccessiva di cibo spazzatura).
Le diete urbane tendono a essere più occidentalizzate, ricche di grassi, zuccheri e alimenti ultra-processati.
Attività fisica
Le aree benestanti dispongono di parchi, piste ciclabili e infrastrutture sicure.
I quartieri poveri, al contrario, spesso mancano di spazi sicuri per l'esercizio fisico.
Fumo e nicotina
L'accesso al tabacco è maggiore nei quartieri a basso reddito, dove il marketing è più aggressivo.
Le nuove sigarette elettroniche (ENDS) sono sempre più diffuse tra adolescenti e giovani adulti.
Sonno
La qualità del sonno è peggiorata da rumore, criminalità, turni notturni e affollamento.
I lavoratori a basso reddito subiscono spesso privazione di sonno per esigenze lavorative.
Alcol
Il cosiddetto "alcolismo del weekend" è in aumento tra lavoratori industriali e giovani.
Non esiste una quantità sicura di alcol, anche un consumo moderato può essere dannoso.
Condizioni biologiche e malattie croniche
Sovrappeso e obesità
Più diffuse tra donne a basso reddito in città e tra bambini in aree rurali.
Legate a cibo spazzatura, inattività e stress sociale.
Diabete e ipertensione
La mancanza di accesso alle cure aggrava le condizioni croniche.
L'iperconsumo di sale è correlato a un aumento del 42% del rischio di ipertensione nelle città.
Dislipidemie
Le disuguaglianze socioeconomiche influenzano sia il profilo lipidico che il rischio cardiovascolare.
Il lipoproteina(a) è un fattore di rischio spesso ignorato, ma molto diffuso.
Rischi emergenti in ambito urbano
Inquinamento atmosferico
Il PM2.5, l'ozono e il biossido di azoto aumentano i rischi di ictus, infarto, asma e demenza.
Inquinamento acustico
Causa stress cronico, ipertensione, disturbi del sonno e declino cognitivo.
Isole di calore urbane
Raddoppiano i rischi durante le ondate di calore, soprattutto per anziani e bambini.
Epidemie e agenti infettivi
Le città sono focolai ideali per malattie infettive (es. COVID-19).
Il trasporto pubblico e l'alta densità abitativa accelerano la diffusione.
Sedentarietà e rischio digitale
La vita online contribuisce a inattività fisica, cattiva alimentazione, dormire poco e stress mentale.
Inquinanti endocrini
Sostanze presenti in plastica, cosmetici e rifiuti industriali alterano l'equilibrio ormonale e aumentano il rischio di obesità, infertilità e cancro.
Invecchiamento e migrazioni in ambito urbano
Gli anziani nelle città sono più esposti a solitudine, malattie croniche e stress ambientale.
Gli anziani migranti affrontano barriere linguistiche, difficoltà culturali e scarso accesso ai servizi sanitari.
Servono strategie che tengano conto di diversità culturale e bisogni geriatrici specifici.
Strategie per la salute urbana
Per costruire città sane e inclusive, le politiche pubbliche devono intervenire su più livelli:
Accesso equo al cibo: mercati locali, agricoltura urbana, etichettatura nutrizionale chiara.
Spazi pubblici per l'attività fisica: parchi, piste ciclabili, trasporti accessibili.
Controllo del fumo: zone smoke-free, riduzione della densità dei rivenditori di tabacco.
Qualità del sonno: riduzione del rumore, illuminazione urbana intelligente, edilizia accessibile.
Cure sanitarie integrate: medicina territoriale, telemedicina, medici di prossimità.
Resilienza climatica: città verdi, materiali riflettenti, spazi ombreggiati.
Salute mentale: servizi diffusi, supporto psicosociale, coinvolgimento della comunità.
Città amiche degli anziani: case accessibili, trasporti sicuri, socializzazione intergenerazionale.
Conclusione
Le città sono ecosistemi complessi, dove disuguaglianze sociali e rischi ambientali si intrecciano, influenzando la salute e la longevità. Per affrontare efficacemente queste sfide, servono politiche multisettoriali, inclusive e basate su evidenze, in grado di trasformare le città in luoghi di benessere e opportunità per tutti.
🌱 Costruire città più sane non è solo una questione urbanistica, ma un investimento nel futuro della salute globale.