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Burnout e Sold-Out: Riccardo Zanotti smaschera il lato oscuro della musica dei numeri

Il mondo della musica è un campo minato di contraddizioni. L'accesso facilitato alle piattaforme di streaming ha democratizzato la produzione, creando un ambiente vibrante ma anche ferocemente competitivo. Spesso, la quantità prevale sulla qualità, e la trasparenza è un lusso raro. Le polemiche sui concerti "sold out" - spesso gonfiati artificialmente - hanno acceso un dibattito acceso. Il post Instagram di Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari offre un prezioso spunto di riflessione su questo sistema.

L'Analisi del Post Instagram: "Burnout" come Metafora

Il Processo Creativo di "Burnout"

Il post di Zanotti, con una foto che lo ritrae durante la registrazione di "Burnout", rivela un processo creativo intimo. Descrive una mattina frustrante, segnata da stanchezza fisica e mentale, da una mancanza di ispirazione. Questa frustrazione, paradossalmente, genera la scintilla creativa. "Burnout" non nasce da un'illuminazione improvvisa, ma dalla disillusione, dalla consapevolezza del peso del successo e del burnout stesso: esaurimento emotivo e fisico causato da stress prolungato. La canzone nasce dalla stessa stanchezza che descrive.

L'Identità Artistica di Riccardo Zanotti

Zanotti si definisce un "muratore di canzoni". Questa metafora evidenzia l'identità dell'artista e il suo rapporto col lavoro. Non è l'artista romantico e geniale, ma un artigiano paziente e laborioso, che costruisce la musica mattone dopo mattone. Questa immagine sottolinea le sue radici umili, il suo approccio pragmatico e il suo impegno. Si distacca dall'immagine stereotipata dell'artista, preferendo una definizione terrena e realistica. Questa scelta linguistica smitizza il concetto di "artista", evidenziando il duro lavoro e la dedizione necessari. Zanotti riconosce il privilegio del successo, ma anche le insidie di un sistema che può sopraffare chiunque.

La Critica al Sistema: Numeri vs. Qualità

L'Effetto del Sistema Basato sui Numeri

Il post di Zanotti è una critica velata ma esplicita al sistema musicale attuale. Indica un meccanismo che premia la quantità - stream, visualizzazioni, biglietti venduti - a scapito della qualità artistica. Questo sistema, ossessionato dai numeri, crea un ambiente malsano e competitivo, dove la pressione soffoca la creatività e l'autenticità degli artisti. Gli artisti inseguono il successo numerico, sacrificando la propria visione artistica. Le conseguenze sono devastanti sia per gli artisti (burnout, perdita di identità) sia per il pubblico, bombardato da prodotti omologati e svuotati del loro valore. La trasparenza, in questo contesto, è fondamentale ma spesso manca, disorientando il pubblico.

La Prospettiva di Zanotti: Un Desiderio di Autenticità

Il messaggio è chiaro: il desiderio di creare musica liberamente, senza l'ansia di dover soddisfare un mercato miope. È un appello all'autenticità, una richiesta di spazio per un'arte libera da vincoli quantitativi. "Burnout" è un simbolo di questo malessere, un'espressione del desiderio di tornare a "fare l'artista" senza la pressione asfissiante dei numeri. La critica non è un attacco personale, ma una riflessione sulla necessità di un cambiamento di paradigma, un invito a rivalutare i criteri di successo, spostando l'attenzione dalla quantità alla qualità, dall'apparenza alla sostanza. L'auspicio di un ritorno all'essenza della musica è il cuore del messaggio.

Conclusione: Il Futuro dell'Industria Musicale

Il post di Riccardo Zanotti, nato dalle polemiche sui "sold out", apre una riflessione più ampia sul futuro dell'industria musicale. È un campanello d'allarme che evidenzia la necessità di un nuovo modello che valorizzi l'autenticità e la qualità artistica. Per contrastare questa tendenza, si potrebbe promuovere una maggiore trasparenza nella gestione dei concerti e nella vendita dei biglietti, garantendo al pubblico maggiore consapevolezza e fiducia. Si potrebbe inoltre incoraggiare la promozione di artisti emergenti, favorendo un approccio più sostenibile e meno competitivo, incentivando la diversificazione dei canali di promozione. Infine, l'industria dovrebbe rivalutare i criteri di successo, considerando la qualità artistica, l'impatto culturale e l'originalità, anziché limitarsi ai numeri. Il messaggio di Zanotti è un potente stimolo per una riflessione collettiva su un settore che ha bisogno di ritrovare equilibrio tra validità commerciale e valore intrinseco dell'arte.

Di Ginevra

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