Allarme Influenza 2025: Oltre 2 Milioni di Italiani Contagiati da una Stagione Particolarmente Intensa e Anticipata
La stagione influenzale ha preso avvio con un'intensità e un anticipo significativi, colpendo già 2,1 milioni di italiani dall'inizio dell'autunno. Questi dati, aggiornati e diffusi dal sistema di sorveglianza RespiVirNet dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), segnalano una "partenza forte" e un'elevata circolazione di molteplici virus respiratori, delineando un quadro epidemiologico complesso e precocemente allarmante rispetto alle stagioni precedenti.
Dati Ufficiali e Virus Circolanti
L'ultimo bollettino RespiVirNet, il sistema integrato di sorveglianza dell'influenza e degli altri virus respiratori in Italia, rivela un incremento significativo dei casi di sindromi simil-influenzali. La cifra di 2,1 milioni di persone già colpite, dall'inizio del monitoraggio autunnale, evidenzia un trend preoccupante. Accanto ai virus influenzali, la cui presenza è in rapida crescita, il panorama delle infezioni respiratorie è dominato dalla circolazione simultanea di altri patogeni comuni. Tra questi, i Rhinovirus, noti per essere tra i principali responsabili del comune raffreddore, e il Sars-CoV-2, l'agente eziologico del COVID-19, continuano a contribuire al carico di malattie respiratorie nella popolazione. Questa co-circolazione rende più complessa la diagnosi differenziale e accentua la pressione sul sistema sanitario. La "partenza forte" indicata dall'ISS si traduce in un numero di casi settimanali che solitamente si registra in fasi più avanzate della stagione, e suggerisce un potenziale anticipo del picco epidemico.
L'Influenza Anticipa e Colpisce i Più Piccoli
Un aspetto particolarmente rilevante di questa stagione influenzale è il suo netto anticipo, quantificato in 3-4 settimane rispetto alle medie storiche delle stagioni precedenti. Questo fenomeno comporta diverse implicazioni, tra cui una minore preparazione del sistema sanitario e della popolazione generale a fronteggiare un'ondata epidemica così precoce. I dati del sistema di sorveglianza evidenziano, come già osservato in stagioni passate, che la fascia d'età più colpita è quella dei bambini, specialmente quelli al di sotto dei cinque anni. Con oltre 25 contagi ogni mille bambini, questa categoria demografica si conferma la più vulnerabile. La maggiore incidenza nei più piccoli è spesso attribuita a fattori quali un sistema immunitario meno sviluppato, la maggiore esposizione in contesti comunitari (asili nido e scuole materne) e una minore adesione alle pratiche igieniche di base. La precoce e intensa circolazione virale in questa fascia d'età è un indicatore significativo della virulenza complessiva della stagione in corso.
Le Voci degli Esperti e Le Proiezioni Allarmanti
La Minaccia della Nuova Variante e l'Evasione Immunitaria
Gli esperti del settore sanitario manifestano viva preoccupazione per l'andamento della stagione. Una delle principali ragioni di questo anticipo e dell'intensità del fenomeno è stata individuata nella comparsa di una nuova variante A/H3N2 del virus influenzale, specificamente la sottocategoria K. Questa variante, segnalata anche dall'European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), possiede caratteristiche che la rendono particolarmente insidiosa. Matteo Bassetti, direttore delle Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, ha evidenziato la peculiarità di questo virus, sottolineando la sua capacità di mutazione analoga a quella del Sars-CoV-2. Tale capacità consente alle nuove varianti di eludere sia l'immunità naturale, acquisita da precedenti infezioni, sia quella indotta dalla vaccinazione somministrata nelle stagioni passate. L'evasione immunitaria rende le persone più suscettibili all'infezione, anche se precedentemente vaccinate o guarite dall'influenza. La scorsa settimana, l'11,2% dei campioni analizzati per la sorveglianza ISS è risultato positivo a virus influenzali, un valore che normalmente viene raggiunto solo a metà dicembre, confermando la rapida diffusione della variante.
Il Confronto con i Dati Internazionali
Le proiezioni degli esperti delineano un quadro potenzialmente allarmante per l'Italia. Matteo Bassetti ha stimato un potenziale raggiungimento di 18-20 milioni di casi di influenza a livello nazionale per l'intera stagione. Questa previsione si fonda su osservazioni interne e sul confronto con dati provenienti da altri paesi, in particolare quelli dell'emisfero australe, dove la stagione influenzale si conclude prima e può fornire preziose indicazioni sull'andamento globale. L'Inghilterra, nonostante una copertura vaccinale tradizionalmente più elevata, sta già registrando una situazione critica a causa dell'arrivo precoce e della rapida diffusione dell'influenza, con un aumento significativo di ricoveri e pressioni sul sistema sanitario. Anche altri paesi dell'emisfero sud hanno registrato stagioni influenzali particolarmente intense, servendo da monito per l'Europa. Questi scenari internazionali rafforzano l'appello alla cautela e alla preparazione, suggerendo che le dinamiche osservate altrove potrebbero replicarsi anche in Italia.
La Criticità della Prevenzione e la Bassa Copertura Vaccinale
L'Appello dei Medici e Gli Obiettivi Mancati
A fronte di un'emergenza imminente, la situazione sul fronte della prevenzione in Italia è critica, specialmente in termini di copertura vaccinale. I dati attuali indicano che solo un italiano su cinque si vaccina contro l'influenza, una percentuale notevolmente bassa. La situazione è appena migliore tra le fasce più vulnerabili: tra gli anziani, solo uno su due riceve la vaccinazione antinfluenzale. Questi numeri sono sensibilmente distanti dall'obiettivo raccomandato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che prevede una copertura vaccinale del 75% per la popolazione generale e del 95% per le categorie a rischio, come gli anziani e i soggetti fragili. L'appello dei medici di famiglia della Simg (Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie), riuniti a Firenze, è categorico: "la prevenzione è un atto di responsabilità collettiva". Hanno rafforzato l'importanza di potenziare le campagne vaccinali, citando le intense stagioni influenzali registrate nell'emisfero sud come ulteriore monito.
L'Importanza della Vaccinazione come Strumento Chiave
La vaccinazione rimane lo strumento più efficace e sicuro per contrastare la diffusione dell'influenza e attenuarne le conseguenze più gravi. Tecla Mastronuzzi, responsabile Simg per la Prevenzione, ha sottolineato che "ogni punto percentuale in più di copertura vaccinale significa meno complicanze, meno ricoveri e meno pressione sugli ospedali". L'impatto della vaccinazione non si limita alla protezione individuale, ma si estende alla protezione comunitaria, favorendo la cosiddetta "immunità di gregge", specialmente per coloro che non possono vaccinarsi per motivi di salute. Inoltre, i medici esortano alla co-somministrazione del vaccino antinfluenzale con altre vaccinazioni disponibili, come quella contro il Sars-CoV-2 o la vaccinazione antipneumococcica, quando possibile e appropriato. Questa strategia consente di ottimizzare gli appuntamenti vaccinali e di aumentare la protezione contro diverse infezioni respiratorie contemporaneamente, semplificando il percorso per i pazienti e ottimizzando le risorse.
Panoramica sulla Prevenzione delle Infezioni Respiratorie
Progressi e Lacune sul Virus Respiratorio Sinciziale (RSV)
Oltre all'influenza, una significativa preoccupazione è rivolta al Virus Respiratorio Sinciziale (RSV), particolarmente insidioso per neonati e anziani. L'Italia ha compiuto progressi notevoli nella profilassi neonatale contro l'RSV, grazie all'introduzione dell'anticorpo monoclonale. L'Osservatorio di Cittadinanzattiva registra, infatti, un'ottima copertura (oltre l'80%) per tale profilassi, che mira a proteggere i neonati ad alto rischio da forme gravi di bronchiolite e polmonite causate dall'RSV. Permangono tuttavia criticità nella vaccinazione di altre categorie vulnerabili. La vaccinazione delle donne in gravidanza, che offre protezione anche al neonato attraverso il passaggio di anticorpi transplacentari, e quella degli anziani, per le quali l'RSV può comportare esiti gravi, evidenziano ancora notevoli lacune. L'RSV può portare a gravi complicazioni respiratorie e cardiache, specialmente nelle persone con patologie preesistenti, rendendo la prevenzione cruciale per queste fasce d'età.
Necessità di una Visione Programmatica Unitaria
Nonostante l'Italia abbia a disposizione un'ampia gamma di strumenti preventivi - dai vaccini contro l'influenza e il COVID-19 alle profilassi per l'RSV - Valeria Fava di Cittadinanzattiva sottolinea la persistente assenza di una visione programmatica unitaria. Questa affermazione evidenzia la necessità di un approccio sinergico e olistico alla prevenzione delle infezioni respiratorie. Una visione programmatica unitaria implicherebbe una strategia nazionale integrata che superi la frammentazione degli interventi attuali, favorendo una maggiore sinergia tra le diverse campagne vaccinali, una comunicazione più efficace verso la cittadinanza e una migliore accessibilità ai servizi di prevenzione. L'obiettivo è massimizzare l'efficacia delle misure esistenti e considerare la prevenzione non come una spesa contingente, bensì come un investimento strategico a lungo termine per la salute pubblica, capace di ridurre l'incidenza delle malattie, i ricoveri ospedalieri e i costi sanitari complessivi. Senza un tale coordinamento, il rischio è che gli strumenti disponibili non esprimano il loro pieno potenziale in termini di protezione della popolazione.

