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Washington, attacco vicino alla Casa Bianca: Due soldati feriti, sospettato afghano indagato per terrorismo

Un grave episodio di violenza ha scosso Washington D.C. alla vigilia del Giorno del Ringraziamento, un periodo solitamente caratterizzato da un'elevata affluenza di turisti e residenti. Due membri della Guardia Nazionale sono rimasti feriti in una sparatoria avvenuta in un'area nevralgica della città, a pochi isolati dalla Casa Bianca, sollevando immediate preoccupazioni sulla sicurezza nazionale e innescando un'indagine per terrorismo da parte dell'FBI.

Sparatoria nel Cuore di Washington

L'incidente si è verificato nel pomeriggio di mercoledì, gettando un'ombra di inquietudine su una città che porta ancora le cicatrici di recenti eventi legati alla sicurezza pubblica e politica. La posizione strategica, a breve distanza dal simbolo del potere esecutivo americano e da numerose istituzioni governative, ha amplificato la risonanza dell'evento, catalizzando l'attenzione dei media e delle autorità.

Due Soldati della Guardia Nazionale Feriti Gravemente

Secondo le prime ricostruzioni e le dichiarazioni ufficiali, due soldati della Guardia Nazionale sono stati gravemente feriti nell'attacco. Le loro condizioni sono state definite critiche, ma stabili. Inizialmente, alcune voci non confermate avevano diffuso la notizia del decesso di uno dei militari, ma il direttore dell'FBI, Kash Patel, è intervenuto tempestivamente per smentire tali report, confermando che entrambi i soldati erano vivi e stavano ricevendo cure mediche urgenti. Le ferite riportate, presumibilmente da arma da fuoco, hanno richiesto un immediato ricovero in ospedale, dove sono stati sottoposti a interventi chirurgici. La gravità delle lesioni sottolinea la brutalità dell'aggressione e l'efficacia del primo soccorso ricevuto.

Dettagli dell'Evento e Luogo

La sparatoria Casa Bianca è avvenuta intorno alle 15:30 (ora locale) in un'area densamente popolata e trafficata del centro di Washington D.C., precisamente nei pressi di E Street NW, a pochi isolati a sud della Casa Bianca. Questa zona, situata tra edifici governativi e spazi pubblici come il National Mall, è quotidianamente frequentata da funzionari, impiegati, turisti e residenti, rendendo l'incidente ancora più allarmante. L'area è stata immediatamente messa in sicurezza. Le forze dell'ordine, inclusi agenti del Secret Service, della Polizia di D.C. e dell'FBI, hanno circondato l'isolato, instaurando un cordone di sicurezza e bloccando il traffico veicolare e pedonale. L'intervento è stato rapido e coordinato, a testimonianza degli elevati protocolli di sicurezza vigenti nella capitale americana, particolarmente in prossimità di siti sensibili come la residenza presidenziale. La tempestività dell'intervento ha permesso di contenere l'incidente e di avviare immediatamente le indagini.

L'Identità del Sospettato

L'identificazione e l'arresto del presunto assalitore sono avvenuti in tempi eccezionalmente brevi, consentendo alle autorità di concentrarsi rapidamente sul suo profilo e sulle possibili motivazioni.

Profilo di Rahmanullah Lakanwal

Il sospettato è stato identificato come Rahmanullah Lakanwal, un cittadino afghano di 29 anni. Il suo profilo ha immediatamente suscitato interrogativi e acceso dibattiti, data la sua provenienza e il suo status di migrante. Secondo fonti di stampa americane, Lakanwal avrebbe collaborato in passato con le forze armate statunitensi in Afghanistan. Questa collaborazione, di natura ancora non precisata, potrebbe aver incluso ruoli di interprete, guida o supporto logistico, attività comuni per molti afghani che hanno assistito le truppe americane durante il conflitto. Tuttavia, la natura esatta e la durata di questa collaborazione sono ora al centro delle indagini, per comprendere se e come questo background possa essere correlato all'aggressione. Al momento, non sono emerse informazioni su precedenti penali significativi o segnalazioni di comportamenti sospetti che avrebbero potuto preannunciare un tale atto di violenza.

Arrivo e Status Negli Stati Uniti

Lakanwal è giunto negli Stati Uniti nel 2021, in un periodo di grande turbolenza legato al ritiro delle truppe americane dall'Afghanistan e alla successiva caduta di Kabul nelle mani dei talebani. È arrivato nel paese con permessi speciali, nell'ambito di un programma accelerato istituito proprio per facilitare l'evacuazione e l'accoglienza di afghani considerati vulnerabili o che avevano collaborato con gli Stati Uniti. Questi programmi, spesso definiti "Operazione Alleati Benvenuti" (Operation Allies Welcome), offrivano vie d'ingresso temporanee e, in molti casi, la possibilità di richiedere asilo. Lakanwal ha ottenuto lo status di asilo politico negli Stati Uniti quest'anno, un processo che implica la dimostrazione di fondati timori di persecuzione nel paese d'origine. La sua presenza negli Stati Uniti, regolamentata e frutto di un processo migratorio specifico, ha aggiunto complessità al caso, alimentando il dibattito sulle politiche di immigrazione e sicurezza nazionale, soprattutto in relazione ai controlli di background.

L'Indagine e le Prime Valutazioni

L'indagine ha subito assunto la massima priorità, con il coinvolgimento diretto dell'FBI e l'ipotesi di un movente terroristico.

L'FBI Classifica l'Aggressione come Atto di Terrorismo

L'FBI ha rapidamente annunciato che indagherà l'aggressione come un potenziale atto di terrorismo. Questa classificazione non è automatica e indica che le autorità federali ritengono vi siano elementi sufficienti per sospettare che l'atto sia stato motivato da un'ideologia estremista, politica, religiosa o sociale, e che avesse l'intento di intimidire o influenzare il governo o la popolazione. La designazione a "potenziale atto di terrorismo" mobilita risorse significative, inclusi specialisti antiterrorismo e intelligence, e autorizza l'applicazione di leggi federali più severe. Le indagini si concentreranno sulla raccolta di prove che possano determinare se Lakanwal abbia agito individualmente o se fosse parte di una rete più ampia, se abbia pianificato l'attacco, quali fossero le sue intenzioni specifiche e se avesse legami con gruppi estremisti nazionali o internazionali.

Dinamica Ancora Incerta

Nonostante l'arresto lampo, la dinamica esatta della sparatoria è ancora oggetto di indagine. Le prime informazioni sono frammentarie e, in alcuni casi, contrastanti. Alcune fonti di stampa, non ancora confermate ufficialmente, ipotizzano che i militari della Guardia Nazionale possano aver aperto il fuoco per primi, forse in risposta a un'aggressione o a una minaccia percepita da parte di Lakanwal. Altri report, invece, indicano che l'assalitore potrebbe aver iniziato l'attacco, spingendo i soldati a difendersi. Le indagini stanno esaminando attentamente tutte le prove disponibili, inclusi eventuali filmati di sorveglianza della zona, testimonianze oculari e i riscontri forensi sulla scena del crimine, come la posizione dei proiettili e le armi coinvolte. È fondamentale stabilire chi abbia iniziato l'ingaggio, il tipo di arma eventualmente utilizzata dall'aggressore e la sequenza precisa degli eventi che hanno portato al ferimento dei due soldati, per poter formulare accuse precise e comprendere pienamente l'intento dietro l'attacco.

Reazioni Politiche e Contesto

L'attacco Washington D.C. ha suscitato immediate reazioni politiche e ha riacceso il dibattito su questioni delicate come la sicurezza interna, la gestione dell'immigrazione e il ruolo delle forze armate sul territorio nazionale.

Le Dichiarazioni di Sindaca Bowser e Donald Trump

Le reazioni all'attacco sono state immediate e decise. La sindaca di Washington D.C., Muriel Bowser, ha espresso profonda preoccupazione, definendo l'episodio un "attacco mirato" contro i militari, sottolineando la gravità dell'azione e la sua natura deliberata. Le sue dichiarazioni riflettono la tensione che un tale evento porta nella capitale e la responsabilità della città nel garantire la sicurezza dei suoi cittadini e delle istituzioni. Sul fronte politico nazionale, l'ex presidente Donald Trump ha condannato l'azione con parole ferme, descrivendola come un "atto di malvagità, di odio e di terrore". Trump ha espresso viva preoccupazione per la sicurezza nazionale e, nella sua dichiarazione pubblica, ha suggerito la necessità di una risposta robusta, annunciando, nel contesto della sua visione per la sicurezza, la mobilitazione di ulteriori 500 soldati della Guardia Nazionale per la capitale. Le sue parole si inseriscono in un più ampio discorso politico che lega spesso episodi di violenza a questioni di immigrazione e controlli di confine. Al momento, l'amministrazione Biden non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali dirette sull'incidente, ma ha confermato di monitorare attentamente la situazione tramite le agenzie federali competenti.

Il Dispiegamento della Guardia Nazionale e la Controversia

L'incidente si inserisce in un contesto già delicato per il dispiegamento della Guardia Nazionale a Washington D.C. La presenza di truppe armate nelle strade della capitale è stata oggetto di una controversia significativa, specialmente dopo gli eventi del 6 gennaio 2021. Recentemente, una sentenza ha dichiarato illegale la presenza della Guardia Nazionale in missioni di deterrenza del crimine senza una richiesta specifica delle autorità cittadine. Questo ha creato una tensione tra le autorità federali e locali riguardo alla giurisdizione e al ruolo delle forze armate in compiti di ordine pubblico. L'attacco ai soldati della Guardia Nazionale complica ulteriormente questo dibattito, poiché evidenzia la vulnerabilità del personale militare anche in aree teoricamente sicure e riapre la discussione sulla necessità di una maggiore presenza di sicurezza, potenzialmente anche militare, in risposta a minacce percepite. L'episodio, avvenuto alla vigilia di una festività importante come il Giorno del Ringraziamento, un periodo in cui la sicurezza è tradizionalmente rafforzata per gestire grandi folle ed eventi pubblici, mette ulteriormente in luce le sfide persistenti che Washington D.C. deve affrontare in termini di sicurezza e prevenzione del terrorismo.

Di Leonardo

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