Trump impone nuovi dazi su acciaio e alluminio: l'Europa insorge
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato un nuovo ordine esecutivo che porta al 50% i dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio, segnando un nuovo capitolo nella politica commerciale americana improntata al protezionismo. L'iniziativa, giustificata dalla Casa Bianca come una misura a difesa della sicurezza nazionale e del lavoro statunitense, ha immediatamente suscitato reazioni critiche da parte dell'Unione Europea e di altri partner commerciali.
Secondo l'amministrazione Trump, l'aumento delle tariffe doganali è finalizzato a ridurre la dipendenza strategica da materiali chiave prodotti all'estero, soprattutto da paesi considerati "non alleati" o coinvolti in pratiche commerciali scorrette. Le nuove misure colpiscono in particolare esportatori europei e asiatici, aprendo la strada a possibili rappresaglie economiche e a un irrigidimento dei rapporti multilaterali.
L'Unione Europea ha definito la decisione un atto unilaterale e discriminatorio, promettendo contromisure proporzionate e il ricorso agli strumenti previsti dall'Organizzazione Mondiale del Commercio. Alcuni analisti economici temono che la mossa possa innescare una guerra commerciale, con impatti negativi sulla crescita globale, sull'inflazione e sulle catene di approvvigionamento internazionali.
Nel frattempo, le associazioni di categoria statunitensi appaiono divise: se alcuni produttori nazionali di acciaio hanno accolto con favore il provvedimento, molte industrie manifatturiere che dipendono da questi materiali denunciano un possibile aumento dei costi e una perdita di competitività sul mercato globale.

