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Terremoto in Turchia: scossa di magnitudo 5.8 nel sud-ovest, un morto e decine di feriti

Ankara - Un violento terremoto di magnitudo 5.8 ha colpito nella notte il sud-ovest della Turchia, causando almeno una vittima e oltre 70 feriti. L'epicentro è stato localizzato nei pressi della città di Denizli, una zona a media densità abitativa ma ad alta vulnerabilità sismica, già in passato interessata da eventi tellurici significativi. La scossa, registrata intorno alle 2:47 del mattino, ha generato panico tra la popolazione, svegliata nel cuore della notte dal tremore improvviso e violento.

La dinamica dell'evento sismico

Secondo i rilevamenti dei centri sismologici regionali, il terremoto ha avuto ipocentro a circa 10 km di profondità, caratteristica che ha amplificato la percezione del movimento tellurico in superficie. Le onde sismiche si sono propagate rapidamente, interessando diverse province limitrofe, tra cui Aydın, Muğla e Burdur.
La durata della scossa principale è stata di circa 20 secondi, sufficienti per causare crolli parziali, lesioni a edifici e danneggiamenti a infrastrutture pubbliche. Alcune scuole, ospedali e moschee hanno subito crepe strutturali, mentre in alcune zone rurali si registrano crolli totali di abitazioni costruite con materiali non antisismici.

I soccorsi e la gestione dell'emergenza

Immediatamente dopo l'evento, il governo turco ha attivato le squadre della Protezione Civile (AFAD) e mobilitato forze dell'ordine e volontari. I soccorsi sono stati particolarmente difficoltosi nelle prime ore a causa di strade danneggiate e interruzioni elettriche. Numerosi cittadini si sono riversati all'aperto per paura di nuove scosse, trascorrendo la notte in tende di emergenza o nelle piazze.
Le autorità sanitarie hanno allestito ospedali da campo e garantito il trasferimento dei feriti più gravi verso i nosocomi di Izmir e Antalya. L'unica vittima accertata al momento sarebbe un anziano colpito da un crollo nella propria abitazione. Tra i feriti si contano anche diversi bambini, ma fortunatamente nessuno sarebbe in pericolo di vita.

I danni materiali e il rischio di nuove scosse

I tecnici stanno effettuando le verifiche di agibilità degli edifici, con particolare attenzione a scuole, ospedali e centri di raccolta. I primi sopralluoghi confermano danni estesi ma non catastrofici, grazie anche al fatto che molti edifici pubblici sono stati ristrutturati in chiave antisismica dopo i terremoti del passato.
Gli esperti, tuttavia, avvertono che potrebbero verificarsi scosse di assestamento anche nelle prossime settimane, alcune delle quali potenzialmente percepibili. La popolazione è stata invitata a mantenere la calma e a seguire le indicazioni delle autorità locali, evitando di rientrare in edifici danneggiati fino al completamento dei controlli.

La memoria sismica della Turchia

La Turchia è una delle nazioni più esposte al rischio sismico, trovandosi all'incrocio tra la placca anatolica e quella eurasiatica. Nel corso degli anni, il paese ha conosciuto eventi distruttivi come il terremoto di Izmit del 1999 e quello dell'area di Elazığ nel 2020. Proprio per questo, le autorità hanno sviluppato una fitta rete di sorveglianza geologica e un piano nazionale di risposta alle emergenze.
Nonostante i progressi nella prevenzione e gestione del rischio, permangono criticità legate alla presenza di edifici obsoleti e a una urbanizzazione spesso rapida e non sempre regolamentata. La scossa di Denizli rappresenta un nuovo monito sull'importanza della resilienza urbana e degli investimenti nella messa in sicurezza del patrimonio edilizio.

Solidarietà e ricostruzione

Il presidente turco ha espresso il proprio cordoglio per la vittima e ha promesso aiuti immediati alle famiglie colpite. Diversi enti di beneficenza e organizzazioni non governative si sono già attivate per fornire assistenza materiale e psicologica alla popolazione.
In un momento così delicato, il richiamo alla solidarietà nazionale si fa sentire con forza. La speranza è che questa tragedia, seppur contenuta nei numeri, possa trasformarsi in occasione di riflessione e miglioramento delle politiche di prevenzione. Il terremoto ha ricordato ancora una volta quanto sia essenziale investire nella cultura del rischio, affinché le scosse del futuro trovino comunità più pronte, informate e protette.

Di Gaetano

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