Sciopero Nazionale dei Treni: il 3 Giugno la Manutenzione si Ferma in Tutta Italia
Il 3 giugno 2025 si prevede una giornata segnata da uno sciopero nazionale del personale addetto alla manutenzione ferroviaria. Lo stop, proclamato dalle principali sigle sindacali del settore, ha interessato l'intera rete gestita da Rete Ferroviaria Italiana (RFI), coinvolgendo migliaia di addetti e generando disagi significativi in varie aree del Paese. Alla base della protesta, una lunga serie di rivendicazioni sindacali che denunciano la mancanza di risposte su temi cruciali come sicurezza, organici, turni e condizioni di lavoro.
Durata e fasce garantite
Lo sciopero è stato indetto per l'intera giornata del 3 giugno, con una durata complessiva di 17 ore, dalle 6:00 alle 23:00. Tuttavia, come previsto dalla normativa vigente, sono state garantite le cosiddette fasce orarie di garanzia, dalle 6:00 alle 9:00 e dalle 18:00 alle 21:00, durante le quali i treni regionali e nazionali hanno circolato in parte regolarmente, soprattutto nelle tratte a maggiore afflusso di pendolari.
Nonostante queste misure, numerose cancellazioni e ritardi hanno interessato le principali linee ferroviarie, in particolare nelle aree metropolitane di Milano, Roma, Napoli, Torino e Bologna. I disagi sono stati più contenuti per l'Alta Velocità, ma anche in questo segmento si sono registrate modifiche al servizio.
Le motivazioni dello sciopero
Alla base della protesta, i sindacati denunciano una crescente pressione operativa sul personale della manutenzione, aggravata da carenze strutturali di organico e da turni spesso incompatibili con un corretto equilibrio tra vita lavorativa e personale. In particolare, le sigle sindacali hanno evidenziato come il personale sia costretto a interventi tecnici urgenti anche in orari notturni e festivi, senza un adeguato riconoscimento economico e senza garanzie di sicurezza sufficienti.
Altro tema centrale dello sciopero è stata la richiesta di un piano straordinario di assunzioni, per compensare i numerosi pensionamenti e l'aumento del carico di lavoro determinato dagli interventi infrastrutturali programmati dal PNRR. I lavoratori chiedono inoltre una revisione dei contratti collettivi, con l'obiettivo di migliorare le condizioni retributive e potenziare la formazione tecnica.
La posizione di RFI e del Governo
Da parte sua, Rete Ferroviaria Italiana ha ribadito di aver avviato tavoli di confronto e di voler continuare il dialogo con le rappresentanze sindacali. Tuttavia, secondo i lavoratori, gli incontri finora svolti non avrebbero prodotto risultati concreti. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, pur esprimendo rispetto per il diritto di sciopero, ha invitato le parti a trovare un'intesa costruttiva per evitare ulteriori impatti negativi sulla mobilità dei cittadini, soprattutto in un periodo in cui il trasporto ferroviario è cruciale per la transizione ecologica e il decongestionamento urbano.
Le reazioni dell'opinione pubblica L'opinione pubblica si è mostrata divisa. Da un lato, c'è chi comprende le motivazioni della protesta, riconoscendo il ruolo fondamentale dei manutentori nella sicurezza della rete ferroviaria. Dall'altro, molti utenti hanno espresso frustrazione per i disagi subiti, in particolare pendolari e lavoratori impossibilitati a raggiungere il luogo di lavoro. Sui social, il dibattito si è acceso, con toni che alternano solidarietà e critica.
Conclusioni
Lo sciopero del 3 giugno 2025 ha rappresentato una tappa importante nella battaglia sindacale per il riconoscimento del lavoro tecnico-specialistico nei trasporti. Al di là dei disagi momentanei, ha riportato l'attenzione pubblica e istituzionale sulla qualità del lavoro nei servizi essenziali e sulle condizioni di chi opera dietro le quinte per garantire la sicurezza e l'efficienza del trasporto ferroviario. La vertenza resta aperta, con l'auspicio che si possa giungere a soluzioni condivise che tutelino sia i diritti dei lavoratori sia le esigenze dell'utenza.

