Referendum dell’8-9 giugno 2025: tutto ciò che devi sapere
Tra l'8 e il 9 giugno 2025 gli italiani sono chiamati a esprimersi su cinque quesiti referendari che toccano in profondità il mondo del lavoro e i temi della cittadinanza. Si tratta di una consultazione popolare attesa da mesi, capace di incidere sul quadro normativo e di influenzare gli equilibri politici del Paese. Le urne resteranno aperte oggi dalle 7 alle 23 e domani dalle 7 alle 15: subito dopo inizierà lo scrutinio delle schede. In questo articolo troverai un'analisi esaustiva sui contenuti, le procedure e le possibili conseguenze del voto, spiegate con un linguaggio semplice e diretto.
I cinque quesiti in sintesi
Abolizione dei voucher ampliati: si propone di cancellare l'estensione dei buoni lavoro introdotta nel 2023 per i settori agricolo e turistico.
Ripristino dell'articolo 18 per aziende oltre i 15 dipendenti: l'obiettivo è reintegrare il lavoratore licenziato senza giusta causa.
Salario minimo legale: il referendum chiede di fissare per legge una soglia di 10 €/ora per tutti i contratti.
Ius culturae: prevede la concessione della cittadinanza ai minori stranieri che completino un ciclo scolastico di almeno 5 anni in Italia.
Voto ai sedicenni nelle amministrative: estensione dell'elettorato attivo a 16 e 17 anni per comuni e regioni.
Ogni quesito è presentato su una scheda di colore diverso per ridurre il rischio di errore nell'urna.
Cosa serve perché il referendum sia valido
Poiché i temi rientrano nella categoria dei referendum abrogativi e propositivi misti, la legge impone un quorum di partecipazione: dovrà votare almeno il 50 %+1 degli aventi diritto. In caso contrario, anche un'eventuale maggioranza di «Sì» non produrrà effetti legislativi. L'affluenza delle prime ore - ferma al 7,4 % alle 12 di domenica - fa capire quanto il traguardo non sia scontato.
Come si vota
Documento di identità valido e tessera elettorale con spazi liberi.
Ogni elettore riceve cinque schede; è libero di votare «Sì», «No» oppure di lasciare alcune schede in bianco.
Il voto è valido anche se si esprime la propria scelta su un solo quesito.
Vietato l'uso di smartphone e macchine fotografiche nella cabina: i trasgressori rischiano sanzioni penali.
Implicazioni politiche e sociali
Un'affermazione del «Sì» in più quesiti rafforzerebbe le sigle sindacali e i movimenti per i diritti civili, spingendo il Parlamento a legiferare in direzioni simili anche su altri temi.
Un «No» netto o un quorum mancato rilancerebbe la maggioranza di governo, che ha suggerito la linea dell'astensione su almeno tre dei cinque quesiti.
L'introduzione di un salario minimo cambierebbe i contratti collettivi, in particolare nei settori a bassa retribuzione (logistica, ristorazione, servizi alla persona).
La norma sullo ius culturae inciderebbe su circa 900 000 giovani stranieri, dandogli accesso pieno ai diritti di cittadinanza entro pochi anni.
Calendario dei risultati
Domenica 9 giugno, ore 23:15: primo dato parziale sull'affluenza complessiva.
Lunedì 10 giugno, ore 18:00: Ministero dell'Interno diffonderà i dati definitivi sul quorum e le prime proiezioni ponderate dai seggi campione.
Martedì 11 giugno: proclamazione ufficiale dei risultati.
Reazioni e clima di campagna
La campagna si è polarizzata tra sindacati, associazioni studentesche e ONG - schierati per il Sì - e partiti di centro-destra, gran parte di Confindustria e alcuni settori del Terzo Settore che hanno sostenuto il No o l'astensione. Sui social l'hashtag #IoVoto5Sì ha superato nei trend #RestiamoACasa, segno di un dibattito acceso ma non sempre costruttivo.
Consigli pratici per chi deve ancora votare
Controlla di avere tessera e documento: senza, non puoi entrare al seggio.
Se hai smarrito la tessera, recati in Comune: gli sportelli resteranno aperti fino a tarda sera.
Rileggi i quesiti: un «Sì» mantiene la proposta, un «No» la respinge o lascia invariata la norma.
Evita di firmare schede o sovrapporre segni: il voto verrebbe annullato.
Conclusioni
Il referendum dell'8‑9 giugno 2025 è un passaggio cruciale per la democrazia diretta italiana. Che si scelga di votare Sì o No, o perfino di non ritirare alcune schede, l'importante è partecipare in modo consapevole. Le decisioni prese in queste ore potranno avere effetti duraturi sul mercato del lavoro, sulla definizione di cittadinanza e sul rapporto tra istituzioni e cittadini. Informarsi, comprendere i quesiti e valutare le conseguenze è il primo passo per esercitare un diritto che è anche un dovere civico.

