Quattro morti e quattordici feriti: la sparatoria di Chicago che riaccende l’emergenza armi negli Stati Uniti
Nella notte tra mercoledì 2 e giovedì 3 luglio, una sparatoria di massa ha insanguinato il quartiere di River North a Chicago. Davanti all'Artis Lounge, un'auto in corsa ha esploso decine di colpi contro la folla che stava uscendo da un evento musicale. Il bilancio è drammatico: quattro vittime - due uomini e due donne - e quattordici feriti, alcuni in condizioni critiche. L'episodio, avvenuto intorno alle 23:00 in West Chicago Avenue, rilancia il dibattito sulla violenza armata e sulla sicurezza nei luoghi di aggregazione notturna.
La dinamica dell'attacco
Intorno alle 23:02 un veicolo di colore scuro si è accostato al marciapiede di fronte all'Artis Lounge.
Più tiratori hanno aperto il fuoco contro il gruppo di persone appena uscite dall'album‑release party della rapper locale Mello Buckzz.
Dopo pochi secondi la vettura è ripartita a tutta velocità, lasciando a terra 18 persone colpite.
Le telecamere di sorveglianza hanno registrato la scena; gli investigatori stanno analizzando i fotogrammi per identificare la targa e la traiettoria di fuga.
Le vittime
Vittime decedute: due uomini di 24 e 25 anni e due donne di 26 e 28 anni.
Feriti: quattordici persone, di età compresa fra 21 e 32 anni; almeno quattro risultano in condizioni critiche nei principali ospedali cittadini.
Tutti si trovavano sul marciapiede o vicino ai veicoli parcheggiati, in un'area priva di coperture o vie di fuga.
Un luogo già segnato dal sangue
L'indirizzo di 311 W. Chicago Avenue non è nuovo alle cronache. Nel 2022 la città aveva sospeso la licenza di un locale precedente dopo un'altra sparatoria mortale. Nonostante i controlli, l'area è rimasta teatro di episodi di violenza:
2023: accoltellamento all'uscita di un bar vicino.
2024: rissa armata con tre feriti.
La presenza di un nuovo club non ha impedito il ripetersi di tragedie, alimentando le critiche alla gestione delle licenze notturne.
Il ruolo dei social media e della scena musicale
L'evento di mercoledì era legato al lancio di "Hollyhood", il nuovo album della rapper Mello Buckzz. Testimoni raccontano un clima festoso sfociato in panico. Alcuni video diffusi su Instagram mostrano la folla disperdersi tra urla e vetri infranti. La stessa artista, nota per i riferimenti alla vita di strada, non ha ancora rilasciato dichiarazioni.
Le indagini in corso
Analisi balistica: recuperati numerosi bossoli di calibro 9 mm e .40.
Telecamere cittadine: tracciato il percorso del veicolo fino all'imbocco dell'autostrada I‑90.
Testimoni chiave: ascoltate oltre 30 persone, inclusi dipendenti del locale e autisti di ride‑sharing.
Gruppi rivali: gli investigatori non escludono un regolamento di conti legato a faide tra crew di quartiere.
La polizia ha attivato una hotline anonima e promesso una ricompensa per informazioni utili.
Reazioni delle istituzioni e della comunità
Il sindaco di Chicago ha definito la sparatoria "un altro colpo al cuore della città" e chiesto un giro di vite sulle armi illegali.
Il Comandante del 18° distretto ha promesso un potenziamento delle pattuglie notturne nei pressi dei locali.
Organizzazioni di quartiere hanno indetto una veglia e chiesto maggiori investimenti in programmi di prevenzione.
Violenza armata negli Stati Uniti: alcuni numeri
Nel 2025 si contano già oltre 190 sparatorie di massa (più di quattro persone colpite) sul territorio nazionale.
Chicago registra in media tre incidenti armati gravi a settimana, con un trend in crescita dall'inizio dell'anno.
Solo il 17 % dei casi di drive‑by viene risolto con un arresto entro i primi 30 giorni.
Le domande aperte
Motivazione: si tratta di una rappresaglia mirata o di violenza indiscriminata?
Sicurezza: quali misure può adottare la città per proteggere i locali notturni senza penalizzare l'economia?
Legislazione sulle armi: la tragedia rilancerà l'idea di controlli più severi a livello federale?
Conclusioni
La sparatoria di River North è l'ennesimo drammatico capitolo di una crisi che combina proliferazione di armi, rivalità di strada e mancanza di politiche preventive. Mentre investigatori e autorità cercano i responsabili, la città si interroga su come trasformare la rabbia in azione concreta. Senza un intervento coordinato - che unisca forze dell'ordine, amministrazione e comunità locali - il rischio è che l'Artis Lounge diventi solo uno dei tanti luoghi simbolo di una violenza ormai endemica.

