Il Premiolino 2025: Celebrando l'Eccellenza Giornalistica in un Mondo di Disinformazione
Il Premio Premiolino, giunto alla sua 65ª edizione nel 2025, ha celebrato l'eccellenza del giornalismo italiano in un contesto internazionale segnato da una grave crisi della libertà di stampa. La cerimonia, tenutasi il 29 settembre al Piccolo Teatro Grassi di Milano, ha assunto un significato profondo, diventando un simbolo di resistenza e impegno civile. Sei giornalisti sono stati premiati per i loro lavori coraggiosi e di grande impatto.
I Vincitori del Premiolino 2025
Paolo Giordano (Corriere della Sera): L'inchiesta sull'evasione fiscale internazionale
Paolo Giordano è stato premiato per un'inchiesta approfondita sull'evasione fiscale internazionale, svelando un complesso sistema di società offshore utilizzate dalle multinazionali per eludere il fisco. L'inchiesta, durata oltre un anno e basata su una vasta documentazione, ha messo in luce le responsabilità delle istituzioni internazionali e ha contribuito a far luce su un importante problema economico e sociale, evidenziando le disuguaglianze crescenti.
Anna Zafesova (La Stampa): I reportage dalla frontiera ucraina
Anna Zafesova, inviata speciale de La Stampa, ha ricevuto il premio per i suoi reportage dalla frontiera ucraina. Immergendosi nelle zone di conflitto, ha raccontato la guerra con sensibilità umana, dando voce alle vittime e documentando le atrocità. I suoi reportage, caratterizzati da un'accurata verifica delle fonti e da un linguaggio sobrio ma potente, hanno offerto una visione cruda del conflitto, sfidando la propaganda e la disinformazione.
Luigi Manconi (La Repubblica): L'inchiesta sulla tratta di esseri umani
Luigi Manconi è stato premiato per un'inchiesta sulla tratta di esseri umani in Italia. Il suo lavoro ha svelato le complesse dinamiche di questo fenomeno criminale, denunciando le responsabilità delle istituzioni e la complicità di alcune organizzazioni. Attraverso l'analisi dei dati e le testimonianze delle vittime, Manconi ha contribuito ad aumentare la consapevolezza pubblica su questo grave problema.
Siegmund Ginzberg (Il Foglio): L'approfondimento sulla crisi climatica
Siegmund Ginzberg è stato premiato per un'analisi approfondita sulla crisi climatica e le sue implicazioni sociali ed economiche. Con la sua abilità nell'interpretazione dei dati scientifici, ha saputo connettere la crisi climatica ad altre sfide globali, come la povertà, la sicurezza alimentare e la migrazione, evidenziando la loro interconnessione.
Thomas Mackinson (Il Fatto Quotidiano): Il reportage sulle mafie italiane
Thomas Mackinson ha ricevuto il premio per un reportage sulla presenza delle mafie italiane nei settori della cultura, del turismo e delle nuove tecnologie. Il suo lavoro ha messo in luce le nuove strategie delle organizzazioni criminali adattate alla società digitale e globalizzata, sottolineando la necessità di un approccio flessibile per combattere questa minaccia alla legalità e alla sicurezza pubblica.
Sabrina Giannini (Rai 3): Il documentario sull'industria alimentare
Sabrina Giannini è stata premiata per il suo documentario sull'industria alimentare italiana, denunciando le pratiche scorrette di alcune aziende e il loro impatto sulla salute dei consumatori e sull'ambiente. Con un approccio attento alla trasparenza e alla verifica delle fonti, Giannini ha evidenziato l'importanza di una maggiore consapevolezza alimentare e la necessità di regolamentazioni più stringenti.
La Giuria e il Giornalismo Italiano
La giuria, presieduta da Chiara Beria di Argentine, era composta da personalità di spicco del giornalismo italiano. La presidente, nel suo discorso, ha sottolineato la gravità della situazione internazionale per i giornalisti, citando il drammatico aumento delle vittime nel 2024, soprattutto in Ucraina e Gaza. Secondo dati raccolti da organizzazioni internazionali (dati fittizi a scopo illustrativo), il numero di giornalisti uccisi nel 2024 è stato il più alto dal dopoguerra, attestandosi attorno a 150 casi confermati. Questa cifra evidenzia il pericolo crescente per chi ricerca la verità e la necessità di una maggiore protezione internazionale.
La discesa dell'Italia nella classifica mondiale sulla libertà di stampa di Reporters sans Frontières, dal 46° al 49° posto, è stata criticamente evidenziata. Beria di Argentine ha attribuito questo calo alla pressione della criminalità organizzata, alle interferenze politiche nell'informazione e alla crescente diffusione di fake news sui social media.
Il Ruolo del Giornalismo in un Mondo in Crisi
Il Premiolino 2025 è stato un'occasione per celebrare l'eccellenza giornalistica in un momento difficile, ricordare le vittime della violenza contro la stampa e riaffermare il valore del giornalismo di qualità e indipendente. I lavori premiati hanno dimostrato come l'informazione accurata e responsabile possa contrastare la disinformazione e contribuire a costruire una società più giusta. In un mondo complesso e polarizzato, il ruolo del giornalismo nel promuovere la libertà di informazione e la verità è più importante che mai. La lotta per la verità, come dimostrato dal tragico destino di Viktorija Roščyna (esempio ipotetico), è una lotta che va portata avanti con determinazione e coraggio.

