Lee Jae-Myung eletto presidente della Corea del Sud: una nuova Era dopo la Crisi Democratica
Il 4 giugno 2025, Lee Jae-myung è stato ufficialmente insediato come 14º Presidente della Corea del Sud, segnando l'inizio di una nuova fase politica dopo mesi di turbolenze istituzionali. La sua elezione arriva in seguito alla destituzione dell'ex presidente Yoon Suk-yeol, rimosso per aver tentato di imporre la legge marziale nel dicembre 2024, un atto che ha scosso profondamente la democrazia del paese.
Un mandato popolare per il cambiamento
Lee, leader del Partito Democratico, ha ottenuto il 49,42% dei voti, superando il candidato conservatore Kim Moon-soo, che si è fermato al 41,5%. La partecipazione elettorale ha raggiunto il 79,4%, il livello più alto degli ultimi due decenni, riflettendo il desiderio dei cittadini di un ritorno alla stabilità e alla normalità democratica.
Dalle umili origini alla presidenza
Nato nel 1963 ad Andong in una famiglia povera, Lee ha lavorato fin da giovane in fabbriche, subendo anche gravi infortuni sul lavoro. Nonostante le difficoltà, ha conseguito la laurea in giurisprudenza presso l'Università Chung-Ang e ha intrapreso la carriera di avvocato, dedicandosi alla difesa dei diritti umani e dei lavoratori.
Priorità del nuovo governo
Nel suo discorso inaugurale, Lee ha delineato le principali linee guida del suo mandato:
Rafforzamento della democrazia: ha promesso di evitare future derive autoritarie e di garantire la piena responsabilità per coloro che hanno tentato di sovvertire l'ordine democratico.
Ripresa economica: ha annunciato un piano di investimenti in settori strategici come l'intelligenza artificiale, le energie rinnovabili e l'industria culturale, per stimolare la crescita e l'occupazione.
Politica estera pragmatica: intende rafforzare l'alleanza con gli Stati Uniti e il Giappone, pur mantenendo un approccio equilibrato nei confronti della Cina.
Dialogo con la Corea del Nord: ha espresso la volontà di riaprire i canali di comunicazione con Pyongyang, promuovendo la pace e la coesistenza pacifica nella penisola coreana.
Sfide internazionali e protezionismo
Lee ha sottolineato le difficoltà derivanti dal crescente protezionismo globale, in particolare dai dazi imposti dagli Stati Uniti, che minacciano l'economia sudcoreana fortemente orientata all'export. Ha definito queste tendenze una "minaccia alla nostra stessa sopravvivenza", evidenziando la necessità di strategie per diversificare i mercati e rafforzare la competitività nazionale.
Un presidente sotto osservazione
Nonostante la vittoria elettorale, Lee affronta alcune controversie legali legate al suo passato politico. Tuttavia, la Costituzione sudcoreana garantisce l'immunità al presidente durante il mandato, permettendogli di concentrarsi sulle sfide del paese.
Prospettive per il futuro
L'elezione di Lee Jae-myung rappresenta una svolta significativa per la Corea del Sud, con la possibilità di rafforzare le istituzioni democratiche, rilanciare l'economia e promuovere la stabilità regionale. Il suo successo dipenderà dalla capacità di mantenere le promesse fatte e di navigare con saggezza le complesse dinamiche geopolitiche dell'Asia orientale.

