Kiev sotto Attacco — Droni e Missili sulla Capitale Ucraina
Nella notte tra il 23 e il 24 maggio 2025, la città di Kiev è stata colpita da un massiccio attacco russo con droni e missili, il più violento degli ultimi mesi. L'azione ha causato almeno otto feriti, danni a edifici civili e una forte reazione da parte della difesa aerea ucraina, che ha abbattuto gran parte degli ordigni in volo.
Questo evento si inserisce nel quadro del conflitto russo-ucraino, che da oltre tre anni infiamma il cuore dell'Europa orientale, alimentando tensioni internazionali, crisi umanitarie e instabilità geopolitica globale.
L'attacco: dinamica e obiettivi
Secondo quanto riportato dalle autorità di Kiev, l'attacco ha avuto luogo nelle prime ore del mattino, intorno alle 3:30 locali, quando decine di droni kamikaze Shahed e missili balistici a corto raggio sono stati lanciati contro la capitale ucraina.
I bersagli principali sembravano essere:
Installazioni strategiche (come centri di comunicazione o difesa),
Infrastrutture energetiche,
E, preoccupantemente, zone residenziali, dove alcuni frammenti hanno colpito condomini e auto parcheggiate.
Nonostante l'intervento della difesa antiaerea ucraina, che ha abbattuto oltre l'80% degli oggetti volanti, otto persone sono rimaste ferite e diverse abitazioni hanno subito danni rilevanti. L'impatto psicologico sulla popolazione, già provata da mesi di incertezza e bombardamenti, è stato notevole.
Il ruolo della difesa aerea
L'Ucraina ha costruito, con l'aiuto di partner occidentali, un sofisticato sistema di difesa aerea capace di intercettare missili e droni con un alto tasso di efficacia. Tra i dispositivi impiegati si segnalano:
Sistemi Patriot statunitensi,
Sistemi IRIS-T tedeschi,
E radar e artiglieria antiaerea di produzione nazionale.
Tuttavia, la saturazione dei sistemi durante attacchi simultanei e massicci resta un problema. L'attacco del 24 maggio è un esempio di strategia d'esaurimento, in cui la Russia cerca di forzare i limiti della difesa ucraina, lanciando ondate multiple di proiettili e droni per aprire brecce nel sistema protettivo.
Le reazioni internazionali
Il bombardamento ha suscitato condanne immediate da parte della comunità internazionale. Il Segretario Generale della NATO ha parlato di "atto gravemente provocatorio", mentre il governo statunitense ha riaffermato il proprio sostegno all'Ucraina, promettendo nuovi invii di aiuti militari e umanitari.
L'Unione Europea, dal canto suo, ha chiesto un'indagine ONU sull'attacco, sottolineando che l'uso di armi contro infrastrutture civili può configurare crimini di guerra.
Il contesto: una guerra lunga e in evoluzione
La guerra tra Russia e Ucraina è iniziata ufficialmente il 24 febbraio 2022, con l'invasione russa su larga scala. Da allora, il conflitto ha attraversato fasi differenti:
Una guerra di movimento nei primi mesi,
Seguita da un logorante conflitto di posizione, con fronti statici e devastanti bombardamenti reciproci,
Fino alla situazione attuale, caratterizzata da tecnologie sempre più avanzate, guerra elettronica, droni, e attacchi mirati su obiettivi strategici.
La Russia, pur avendo subito battute d'arresto e perdite significative, mantiene il controllo su porzioni di territorio ucraino, specialmente nelle regioni orientali e meridionali. L'Ucraina, invece, continua a resistere e contrattaccare, con il sostegno di un ampio fronte internazionale, guidato da Stati Uniti, UE e Regno Unito.
I civili: vittime silenziose
Come sempre in guerra, le vere vittime sono i civili. Kiev, città simbolo della resistenza, ha imparato a convivere con sirene d'allarme, rifugi improvvisati, blackout e paura quotidiana. Gli attacchi notturni hanno l'effetto di destabilizzare la popolazione, minare il morale e creare un clima di angoscia collettiva.
Numerose organizzazioni umanitarie, tra cui la Croce Rossa e l'UNHCR, stanno continuando a fornire assistenza, ma la situazione resta drammatica: milioni di sfollati, migliaia di morti, e un paese che cerca di sopravvivere sotto le bombe.
Conclusione
L'attacco del 24 maggio su Kiev è solo l'ennesimo capitolo di una guerra che sembra non finire, ma che non deve passare sotto silenzio. Ogni missile che cade, ogni drone che esplode, ogni ferito civile è un monito alla comunità internazionale: la pace non è un fatto acquisito, ma una conquista da difendere ogni giorno.
In un'epoca in cui la guerra si combatte anche con la disinformazione, le tecnologie autonome e le pressioni economiche, la solidarietà tra i popoli e la difesa del diritto internazionale restano l'unica strada per impedire che l'oscurità prenda il sopravvento.

