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Intossicazione da cloro in una piscina a Roma: cinque bambini coinvolti, uno grave

Una tranquilla giornata di sport e svago si è trasformata in un incubo per un gruppo di famiglie nella Capitale. In una piscina della periferia romana, cinque bambini sono rimasti intossicati dal cloro, uno dei quali versa in gravi condizioni. L'incidente ha suscitato grande preoccupazione e ha riportato l'attenzione sulla sicurezza degli impianti sportivi e sulla necessità di rigidi controlli nella gestione delle sostanze chimiche.

Il dramma durante un'attività sportiva

L'episodio si è verificato nella tarda mattinata di martedì 3 giugno, presso un impianto natatorio frequentato da molte famiglie con bambini. Durante lo svolgimento di un corso di nuoto, diversi bambini hanno cominciato a manifestare sintomi improvvisi: difficoltà respiratorie, bruciore agli occhi e forte tosse. In pochi minuti la situazione è precipitata, con almeno cinque minori colpiti da quella che si rivelerà poi essere una grave reazione a vapori di cloro.
Il personale presente ha subito interrotto l'attività, evacuato la piscina e chiamato i soccorritori del 118. Sul posto sono intervenute diverse ambulanze e un'unità mobile di rianimazione, mentre alcuni genitori in preda al panico tentavano di soccorrere i propri figli con mezzi di fortuna.

Un bambino in condizioni critiche

Dei cinque bambini intossicati, uno è stato trasportato d'urgenza in codice rosso all'ospedale pediatrico Bambino Gesù, dove è stato intubato e ricoverato in terapia intensiva. Le sue condizioni sono ritenute critiche ma stabili. Gli altri quattro piccoli pazienti sono stati distribuiti in vari ospedali della città per controlli e cure, ma non sono in pericolo di vita.

Prime ipotesi sulle cause

Secondo una prima ricostruzione, la causa dell'incidente sarebbe legata a una errata miscelazione di prodotti chimici utilizzati per la sanificazione dell'acqua, che avrebbe provocato la formazione di vapori tossici. In particolare, si ipotizza l'utilizzo simultaneo di cloro e acido muriatico senza il rispetto delle procedure di sicurezza, con conseguente rilascio di gas irritanti.
I Carabinieri del NAS e la Polizia Locale di Roma Capitale hanno posto sotto sequestro l'impianto sportivo e avviato un'indagine per accertare eventuali responsabilità gestionali e tecniche. Saranno analizzati i registri delle manutenzioni, la documentazione relativa all'utilizzo delle sostanze chimiche e le immagini delle telecamere di sorveglianza.

Le reazioni delle autorità

Il Sindaco di Roma ha espresso vicinanza alle famiglie colpite, dichiarando che "episodi del genere sono inaccettabili" e promettendo una verifica a tappeto di tutti gli impianti sportivi della città. Anche il Ministro della Salute ha annunciato l'avvio di un monitoraggio straordinario in collaborazione con le ASL territoriali, per garantire che simili incidenti non possano ripetersi.

Una tragedia che poteva essere evitata

Questo grave episodio solleva interrogativi sull'effettiva formazione del personale addetto alla gestione delle piscine, spesso sottovalutata o affidata a figure non qualificate. L'utilizzo di sostanze chimiche, se non gestito correttamente, può infatti trasformarsi in un rischio reale, soprattutto in ambienti frequentati da bambini.
L'auspicio è che questa vicenda, oltre a portare giustizia alle famiglie coinvolte, possa segnare un punto di svolta nella regolamentazione e nei controlli su tutte le strutture sportive pubbliche e private, a tutela della salute dei cittadini più piccoli e vulnerabili.

Di Gaetano

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