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False Partite IVA: scoperti 2.000 casi in soli quattro mesi

Nei primi quattro mesi del 2025, l'Agenzia delle Entrate ha portato alla luce un fenomeno preoccupante: 2.000 false partite IVA sono state intercettate e chiuse, segno che il problema della evasione fiscale e della frode contributiva è tutt'altro che marginale. Il dato si inserisce in un quadro ancor più ampio: dal 2023, infatti, sono stati identificati oltre 10.000 soggetti coinvolti in attività fraudolente.

Cosa sono le false partite IVA

Per falsa partita IVA si intende un'attività economica registrata formalmente, ma utilizzata per scopi illeciti, tra cui:

  • Emissione di fatture false;

  • Copertura di lavoro nero;

  • Evasione dell'IVA;

  • Import-export irregolare;

  • Creazione di società fittizie per riciclare denaro o nascondere redditi reali.

Queste operazioni danneggiano l'erario, ma anche le imprese oneste, generando concorrenza sleale.

I numeri dell'operazione

Nel solo quadrimestre gennaio-aprile 2025:

  • 2.000 partite IVA sono risultate irregolari;

  • Decine di milioni di euro di fatture emesse senza attività reale;

  • Rilevati flussi finanziari sospetti, talvolta collegati a organizzazioni criminali.

Dal 2023, il totale delle posizioni fiscali "anomale" salite a 10.000 unità, rappresenta un segnale d'allarme per la tenuta del sistema tributario.

Le tecniche di frode più comuni

Le partite IVA fittizie vengono spesso utilizzate per:

  • Creare reti fantasma di imprese che si scambiano fatture inesistenti per generare crediti IVA;

  • Nascondere il reale datore di lavoro dietro contratti di consulenza;

  • Manipolare i regimi forfettari per abbattere l'imponibile;

  • Usare prestanome o cittadini extracomunitari inconsapevoli.

In molti casi, le attività durano solo pochi mesi, quanto basta per intascare i profitti illeciti e sparire.

Le conseguenze

Oltre al danno per lo Stato, queste truffe causano:

  • Distorsione del mercato;

  • Abbassamento dei prezzi tramite evasione;

  • Difficoltà per le imprese regolari a competere;

  • Mancati versamenti INPS e INAIL, che compromettono la sicurezza e le tutele dei lavoratori.

Le contromisure dell'Agenzia

Per contrastare questo fenomeno, l'Agenzia delle Entrate sta potenziando:

  • I controlli incrociati telematici tra banche dati;

  • L'uso dell'intelligenza artificiale per tracciare anomalie nei flussi finanziari;

  • La cooperazione con Guardia di Finanza e INPS;

  • L'obbligo di tracciabilità elettronica, anche nei regimi semplificati.

Inoltre, si sta valutando un inasprimento delle sanzioni per chi apre partite IVA fittizie o le presta a terzi.

Conclusione

Il fenomeno delle false partite IVA rappresenta una piaga nascosta ma pericolosa, che mina la fiducia nel sistema fiscale e penalizza le attività regolari. Il lavoro dell'Agenzia delle Entrate, supportato da nuove tecnologie e normative più rigide, rappresenta un passo decisivo verso un sistema più equo, trasparente e giusto. Ma la battaglia, per essere vinta, ha bisogno anche del senso civico di cittadini e imprenditori.

Di Gaetano

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