Etna in eruzione: nube di fumo visibile a chilometri, allerta in Sicilia orientale
L'Etna, il vulcano attivo più alto d'Europa, è tornato a eruttare nella notte tra il 2 e il 3 giugno, generando una colossale nube di fumo e cenere visibile a decine di chilometri di distanza. L'evento ha messo in stato di allerta la Protezione Civile, obbligando le autorità locali a predisporre misure di sicurezza straordinarie per la popolazione e a monitorare costantemente l'evoluzione del fenomeno.
Una nuova fase eruttiva
La nuova fase di attività stromboliana ha avuto inizio poco prima della mezzanotte, con esplosioni intermittenti dal cratere di Sud-Est, accompagnate da un'intensa emissione di lapilli, gas e materiale piroclastico. Le fontane di lava, seppur contenute, hanno illuminato il cielo notturno sopra la costa orientale della Sicilia, creando uno spettacolo tanto suggestivo quanto inquietante.
Le scosse sismiche che hanno preceduto l'eruzione sono state registrate dagli strumenti dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), che ha immediatamente elevato il livello di attenzione. Al momento non si registrano danni a persone o infrastrutture, ma la situazione è in continua evoluzione.
Nube di cenere e disagi nei trasporti
Il fenomeno più evidente e pericoloso dell'eruzione è la nube di cenere vulcanica che si è alzata a oltre 4.500 metri di altitudine, sospinta dai venti verso nord-est. Questa colonna eruttiva ha obbligato le autorità aeroportuali a sospendere temporaneamente i voli in arrivo e in partenza dall'aeroporto Fontanarossa di Catania, con inevitabili ripercussioni sui collegamenti aerei da e per l'isola.
In alcune località pedemontane, tra cui Nicolosi, Zafferana Etnea e Pedara, si è verificata una pioggia di cenere, che ha ricoperto tetti, strade e veicoli. I sindaci dei comuni maggiormente colpiti hanno disposto la chiusura precauzionale delle scuole e invitato i cittadini a limitare gli spostamenti, utilizzando mascherine protettive e occhiali per proteggersi dalle polveri sottili.
Monitoraggio costante e comunicazioni ufficiali
La Protezione Civile regionale ha attivato le unità di crisi locali, predisponendo un piano di emergenza per eventuali evacuazioni. Nonostante la fase eruttiva sia sotto controllo, le autorità raccomandano la massima prudenza e invitano la popolazione a seguire esclusivamente i canali ufficiali di comunicazione, evitando la diffusione di notizie non verificate.
Gli esperti dell'INGV sottolineano che l'Etna è un vulcano in costante trasformazione, e che eventi di questo tipo, pur spettacolari, rientrano nella sua dinamica naturale. Tuttavia, la vicinanza ai centri abitati e l'alta densità di popolazione nella fascia pedemontana rendono ogni eruzione un potenziale fattore di rischio elevato.
Un legame profondo con il territorio
L'Etna rappresenta per i siciliani molto più di una minaccia: è una presenza simbolica, legata a leggende, tradizioni e al paesaggio stesso. La sua attività costante, tra fasi di quiescenza e riprese improvvise, è parte integrante della vita sull'isola. Le comunità locali, abituate a convivere con il gigante di fuoco, mostrano ancora una volta grande resilienza e organizzazione.
In questo contesto, l'eruzione del 3 giugno si inserisce come l'ennesimo capitolo di una storia millenaria, che unisce natura, scienza e quotidianità. Mentre l'attenzione resta alta, l'auspicio è che l'evento si concluda senza danni e con un nuovo impulso per la ricerca vulcanologica e la prevenzione dei rischi naturali in Italia.

