• 0 commenti

Dieta chetogenica: benefici, rischi e verità da conoscere

La dieta chetogenica è diventata una delle soluzioni dietetiche più discusse e adottate degli ultimi anni, spinta dal crescente interesse della popolazione per la perdita di peso e la gestione delle malattie metaboliche. Ma nonostante la sua popolarità, l'adozione di questo regime alimentare deve essere affrontata con prudenza e consapevolezza. Comprenderne i meccanismi, i vantaggi reali e i potenziali rischi è fondamentale, sia per i pazienti che per i professionisti della salute.

Cos'è la dieta chetogenica?

La dieta chetogenica è caratterizzata da un forte ridimensionamento dei carboidrati (10-15 g al giorno), una quota moderata di proteine e un alto apporto di grassi. L'obiettivo è indurre uno stato di chetosi, in cui il corpo, privo della sua principale fonte di energia (il glucosio), comincia a bruciare i grassi producendo corpi chetonici.

Chetosi: meccanismo metabolico

In condizioni normali, il corpo utilizza i carboidrati per produrre energia. Quando questi scarseggiano, l'insulina diminuisce, il glicogeno si esaurisce in 3-4 giorni e l'organismo inizia a metabolizzare i grassi. Il fegato converte gli acidi grassi in corpi chetonici (come acetone e beta-idrossibutirrato), che diventano la nuova fonte di carburante per il cervello e i muscoli. È importante distinguere tra chetosi fisiologica (sicura) e chetoacidosi patologica (pericolosa).

Perdita di peso: come e quanto funziona?

Numerosi studi hanno dimostrato che la dieta chetogenica può essere efficace nella riduzione del peso corporeo, soprattutto nel breve termine. I meccanismi coinvolti includono:

  • Riduzione dell'insulina → maggiore lipolisi (degradazione dei grassi);

  • Gluconeogenesi → processo energeticamente dispendioso che brucia calorie;

  • Soppressione dell'appetito → meno fame durante la chetosi;

  • Perdita di acqua → calo di peso rapido nelle prime settimane.

In studi a 6 mesi, i soggetti in dieta chetogenica hanno perso in media 2,17 kg in più rispetto a quelli con diete a basso contenuto di grassi. Tuttavia, negli studi oltre i 12 mesi, la differenza si riduce a 0,91 kg.
Un approccio interessante è l'alternanza tra dieta chetogenica mediterranea e dieta mediterranea tradizionale, che ha mostrato risultati positivi e maggiori possibilità di adesione.

Effetti sul diabete di tipo 2

La dieta chetogenica può migliorare il controllo glicemico nei pazienti con diabete di tipo 2. I benefici includono:

  • Riduzione della glicemia a digiuno;

  • Diminuzione dell'HbA1c;

  • Minore utilizzo di farmaci antidiabetici.

Tuttavia, i miglioramenti tendono a ridursi dopo 12 mesi, probabilmente a causa della scarsa aderenza alla dieta nel lungo periodo.

Rischi per il diabete di tipo 1

Nel diabete di tipo 1, la dieta chetogenica può ridurre l'HbA1c e l'insulina richiesta, ma comporta rischi elevati:

  • Maggiore frequenza di ipoglicemie (fino a 6 episodi a settimana);

  • Possibile sviluppo di chetoacidosi diabetica, una condizione potenzialmente fatale.

Serve quindi estrema cautela e monitoraggio medico stretto per i pazienti con T1DM interessati a questo regime.

Impatto sul profilo lipidico e rischio cardiovascolare

Uno dei timori più diffusi riguarda l'aumento dell'LDL-colesterolo. Gli studi dimostrano:

  • Trigliceridi in calo;

  • HDL in aumento;

  • LDL variabile: in alcuni studi aumenta, in altri resta stabile.

Questo dipende dalla qualità dei grassi introdotti: una dieta chetogenica ricca di grassi saturi può alzare il colesterolo LDL, mentre un'assunzione maggiore di grassi monoinsaturi e vegetali è associata a effetti più salutari.

Gravidanza: attenzione ai rischi

Le donne in gravidanza che seguono diete low-carb mostrano un 30% di aumento del rischio di malformazioni del tubo neurale nei neonati. Questo è associato a bassi livelli di acido folico. È fondamentale evitare diete fortemente restrittive durante la gravidanza e garantire un'adeguata integrazione di folati.

Conclusione

La dieta chetogenica può rappresentare un valido strumento terapeutico, ma deve essere impiegata con attenzione e personalizzazione. I vantaggi più solidi riguardano:

  • Perdita di peso a breve termine;

  • Miglioramento del controllo glicemico nel diabete di tipo 2;

  • Riduzione di trigliceridi e aumento dell'HDL.

Tuttavia, i limiti includono:

  • Scarsa sostenibilità nel lungo termine;

  • Potenziali effetti avversi cardiovascolari;

  • Rischi seri in soggetti con diabete di tipo 1 o in gravidanza.

Per questo, chi desidera adottare la dieta chetogenica dovrebbe farlo con supporto professionale, scegliendo alimenti di alta qualità nutrizionale, limitando i grassi saturi e mantenendo un'adeguata assunzione di fibre, vitamine e minerali.
FONTE

Di Gaetano

Lascia il tuo commento