Dieta chetogenica: benefici, rischi e verità da conoscere
La dieta chetogenica è diventata una delle soluzioni dietetiche più discusse e adottate degli ultimi anni, spinta dal crescente interesse della popolazione per la perdita di peso e la gestione delle malattie metaboliche. Ma nonostante la sua popolarità, l'adozione di questo regime alimentare deve essere affrontata con prudenza e consapevolezza. Comprenderne i meccanismi, i vantaggi reali e i potenziali rischi è fondamentale, sia per i pazienti che per i professionisti della salute.
Cos'è la dieta chetogenica?
La dieta chetogenica è caratterizzata da un forte ridimensionamento dei carboidrati (10-15 g al giorno), una quota moderata di proteine e un alto apporto di grassi. L'obiettivo è indurre uno stato di chetosi, in cui il corpo, privo della sua principale fonte di energia (il glucosio), comincia a bruciare i grassi producendo corpi chetonici.
Chetosi: meccanismo metabolico
In condizioni normali, il corpo utilizza i carboidrati per produrre energia. Quando questi scarseggiano, l'insulina diminuisce, il glicogeno si esaurisce in 3-4 giorni e l'organismo inizia a metabolizzare i grassi. Il fegato converte gli acidi grassi in corpi chetonici (come acetone e beta-idrossibutirrato), che diventano la nuova fonte di carburante per il cervello e i muscoli. È importante distinguere tra chetosi fisiologica (sicura) e chetoacidosi patologica (pericolosa).
Perdita di peso: come e quanto funziona?
Numerosi studi hanno dimostrato che la dieta chetogenica può essere efficace nella riduzione del peso corporeo, soprattutto nel breve termine. I meccanismi coinvolti includono:
Riduzione dell'insulina → maggiore lipolisi (degradazione dei grassi);
Gluconeogenesi → processo energeticamente dispendioso che brucia calorie;
Soppressione dell'appetito → meno fame durante la chetosi;
Perdita di acqua → calo di peso rapido nelle prime settimane.
In studi a 6 mesi, i soggetti in dieta chetogenica hanno perso in media 2,17 kg in più rispetto a quelli con diete a basso contenuto di grassi. Tuttavia, negli studi oltre i 12 mesi, la differenza si riduce a 0,91 kg.
Un approccio interessante è l'alternanza tra dieta chetogenica mediterranea e dieta mediterranea tradizionale, che ha mostrato risultati positivi e maggiori possibilità di adesione.
Effetti sul diabete di tipo 2
La dieta chetogenica può migliorare il controllo glicemico nei pazienti con diabete di tipo 2. I benefici includono:
Riduzione della glicemia a digiuno;
Diminuzione dell'HbA1c;
Minore utilizzo di farmaci antidiabetici.
Tuttavia, i miglioramenti tendono a ridursi dopo 12 mesi, probabilmente a causa della scarsa aderenza alla dieta nel lungo periodo.
Rischi per il diabete di tipo 1
Nel diabete di tipo 1, la dieta chetogenica può ridurre l'HbA1c e l'insulina richiesta, ma comporta rischi elevati:
Maggiore frequenza di ipoglicemie (fino a 6 episodi a settimana);
Possibile sviluppo di chetoacidosi diabetica, una condizione potenzialmente fatale.
Serve quindi estrema cautela e monitoraggio medico stretto per i pazienti con T1DM interessati a questo regime.
Impatto sul profilo lipidico e rischio cardiovascolare
Uno dei timori più diffusi riguarda l'aumento dell'LDL-colesterolo. Gli studi dimostrano:
Trigliceridi in calo;
HDL in aumento;
LDL variabile: in alcuni studi aumenta, in altri resta stabile.
Questo dipende dalla qualità dei grassi introdotti: una dieta chetogenica ricca di grassi saturi può alzare il colesterolo LDL, mentre un'assunzione maggiore di grassi monoinsaturi e vegetali è associata a effetti più salutari.
Gravidanza: attenzione ai rischi
Le donne in gravidanza che seguono diete low-carb mostrano un 30% di aumento del rischio di malformazioni del tubo neurale nei neonati. Questo è associato a bassi livelli di acido folico. È fondamentale evitare diete fortemente restrittive durante la gravidanza e garantire un'adeguata integrazione di folati.
Conclusione
La dieta chetogenica può rappresentare un valido strumento terapeutico, ma deve essere impiegata con attenzione e personalizzazione. I vantaggi più solidi riguardano:
Perdita di peso a breve termine;
Miglioramento del controllo glicemico nel diabete di tipo 2;
Riduzione di trigliceridi e aumento dell'HDL.
Tuttavia, i limiti includono:
Scarsa sostenibilità nel lungo termine;
Potenziali effetti avversi cardiovascolari;
Rischi seri in soggetti con diabete di tipo 1 o in gravidanza.
Per questo, chi desidera adottare la dieta chetogenica dovrebbe farlo con supporto professionale, scegliendo alimenti di alta qualità nutrizionale, limitando i grassi saturi e mantenendo un'adeguata assunzione di fibre, vitamine e minerali.
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