CAR-T in vivo: una rivoluzione terapeutica contro il cancro
La terapia CAR-T rappresenta oggi una delle armi più efficaci contro diversi tumori del sangue, ma è ostacolata da costi elevati, tempi lunghi di produzione e una complessità procedurale che ne limita l'accessibilità. Tradizionalmente, questo trattamento richiede l'estrazione dei linfociti T dal paziente, la loro modifica genetica in laboratorio, la crescita controllata, il congelamento e infine la re-infusione. Il tutto avviene in pochi centri altamente specializzati, e con costi che si aggirano intorno ai 500.000 dollari a trattamento.
Il paradigma emergente: ingegneria cellulare direttamente nel corpo
Le nuove frontiere della ricerca stanno puntando su un approccio in vivo, ovvero sulla modifica genetica delle cellule direttamente all'interno dell'organismo. In questo modo, invece di passare per laboratori esterni, le istruzioni genetiche per produrre i recettori CAR vengono inviate direttamente alle cellule T del paziente attraverso vettori virali o nanoparticelle di RNA. Questa strategia promette tempi più rapidi, costi ridotti e una maggiore diffusione clinica.
Le aziende e i pionieri coinvolti
Diversi nomi noti della biotecnologia sono coinvolti nello sviluppo delle CAR-T in vivo. Tra questi vi sono i pionieri Bruce Levine, Carl June e il Nobel Drew Weissman, fondatori della Capstan Therapeutics. Anche Jennifer Doudna, premiata per la tecnologia CRISPR, è impegnata nello sviluppo di terapie in vivo con la sua azienda Azalea Therapeutics. Giganti del settore come AstraZeneca hanno investito miliardi per acquisire startup specializzate, a testimonianza del grande interesse commerciale.
Come funziona la terapia in vivo
Nella versione virale, si utilizzano lentivirus ingegnerizzati per trasportare il gene CAR nei linfociti T. Tuttavia, uno dei problemi principali è indirizzare correttamente il vettore alle cellule giuste, evitando effetti collaterali. Ogni azienda ha sviluppato vettori specifici, come quelli che si legano a recettori esclusivi dei linfociti T o che agiscono in sinergia con altre cellule immunitarie.
Altre aziende, come Orna Therapeutics e Myeloid Therapeutics, hanno scelto un approccio non virale basato su nanoparticelle di RNA. In questo caso, l'RNA messaggero viene introdotto nei linfociti T o in altri tipi di cellule immunitarie come macrofagi e cellule NK, stimolandoli temporaneamente a produrre il recettore CAR. Questo sistema offre un profilo di sicurezza migliore, poiché l'effetto scompare nel giro di pochi giorni se la somministrazione viene interrotta.
Vantaggi attesi e possibili rischi
I potenziali vantaggi della terapia CAR-T in vivo includono:
Eliminazione della chemioterapia pre-trattamento, evitando effetti collaterali pesanti.
Riduzione dei tempi di attesa e dei costi, facilitando un accesso più ampio.
Possibile miglior controllo degli effetti collaterali, come la tempesta citochinica.
Tuttavia, permangono alcuni rischi. I vettori virali, integrandosi nel genoma, potrebbero attivare oncogeni e causare tumori secondari. Inoltre, non è ancora chiaro se le terapie RNA temporanee potranno garantire la stessa efficacia curativa di quelle a modifica permanente.
Le prime sperimentazioni umane
Nel 2024 sono iniziate le prime sperimentazioni cliniche in vivo. Aziende come Interius BioTherapeutics, Umoja Biopharma, EsoBiotec e Myeloid Therapeutics stanno testando la terapia su pazienti con linfoma non-Hodgkin, leucemia, mieloma multiplo e tumori solidi come polmonari, epatici e mammari. I dati preliminari sono promettenti: in alcuni casi si è osservata una quasi totale eliminazione delle cellule tumorali in poche settimane.
Prospettive future: autoimmunità e terapie pronte all'uso
L'applicazione delle CAR-T in vivo non si limita al cancro. Si sta esplorando il trattamento di malattie autoimmuni come il lupus. Inoltre, si stanno sviluppando tecnologie per creare terapie pronte all'uso, derivate da donatori sani, capaci di essere conservate e distribuite come farmaci convenzionali. Alcuni sistemi ex vivo arrivano già a produrre cellule pronte in sole 22 ore, rendendo il trattamento ancora più efficiente.
Conclusione: un cambiamento epocale
L'evoluzione delle CAR-T in vivo rappresenta una svolta nella medicina oncologica e immunologica. Se i risultati clinici confermeranno le aspettative, questa strategia potrà trasformare radicalmente il trattamento del cancro, rendendolo più accessibile, rapido e personalizzato. Siamo di fronte a una nuova era della terapia cellulare, dove la biotecnologia incontra l'efficienza industriale per offrire cure migliori e più inclusive.
FONTE

(Immagine adattata da: FONTE)
