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NO all’omofobia

Chi siamo noi per giudicare? Chi siamo noi per emettere sentenze? Chi siamo noi per definire ciò che è bene e ciò che è male, ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ciò che è normale e ciò che è anormale?

Il mio potrebbe essere considerato da una ristretta cerchia di inflessibili e convinti tradizionalisti un pensiero piuttosto impopolare e poco edificante, se è vero che rifacendosi alle parole della Bibbia si legittima l’unione tra l’uomo e la donna e si bandisce severamente, pertanto, ogni forma di accoppiamento tra membri dello stesso sesso.

Da quel momento tuttavia sono trascorsi migliaia di anni ed innumerevoli sono stati i cambiamenti epocali in seno alla nostra società.

Il tempo ha contribuito notevolmente a svecchiare mentalità tipiche del mondo antico, oggi decisamente intollerabili.

Diversi mutamenti innovativi hanno spezzato in modo determinante dettami austeri e circoscritti risvegliando in noi l’esigenza di estendere le nostre vedute, inizialmente limitate.

Tuttavia fatico a credere che oggi ci si scontri aspramente con una realtà triste e arduamente risanabile come quella dell’omosessualità.

Non ultimo ci giunge il drammatico caso del ventunenne che il 27 ottobre ha deciso di farla finita lanciandosi dall’undicesimo piano di un palazzo nel comprensorio Pantanella, in via Casilina a Roma.

Scegliere di voler concludere ad un’età così florida la propria vita e con essa sogni e progetti non ancora ben definiti per il pesante motivo di non essere accettati in quanto diversi non è più ammissibile. Eppure oggi si può leggere un articolo su espresso.repubblica.it in cui veniamo a sapere che praticamente i gay vengono perseguitati in Russia, dove i gruppi anti-gay sarebbero ben più di 400!

Vorrei che questi episodio potessero indurci a riflettere e a renderci promotori combattivi ed instancabili di una battaglia che annienti ogni forma di discriminazione e che definitivamente tuteli i diritti di tutti.

omofobia NO allomofobia Alessia Giannilivigni

Di Gaetano

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