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31 maggio: Giornata Mondiale senza Tabacco. L’Italia ancora in lotta contro la dipendenza

Ogni anno, il 31 maggio, si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale senza Tabacco, un momento di riflessione e sensibilizzazione sull'impatto devastante del fumo sulla salute delle persone e sull'ambiente. Questa ricorrenza non è solo un'occasione per lanciare messaggi simbolici, ma rappresenta un punto fermo nelle strategie globali per la prevenzione delle malattie croniche e la promozione di stili di vita più sani.
In Italia, nonostante i progressi degli ultimi decenni, il tabagismo continua a rappresentare una delle principali cause evitabili di morte e malattia, coinvolgendo non solo gli adulti ma anche le fasce più giovani della popolazione.

I numeri del fumo nel nostro Paese

Oggi in Italia si stima che oltre 11 milioni di persone fumino regolarmente. La percentuale più alta si registra tra i 25 e i 44 anni, ma il dato più allarmante è legato all'età d'inizio: moltissimi adolescenti iniziano a fumare prima dei 15 anni.
Negli ultimi anni si è osservato un calo dei fumatori tradizionali, ma questo dato è stato parzialmente compensato da una diffusione crescente delle sigarette elettroniche e dei prodotti a tabacco riscaldato, specialmente tra i giovani under 25. Questi nuovi dispositivi, spesso percepiti come meno dannosi, rischiano invece di mantenere viva la dipendenza dalla nicotina, contribuendo a un nuovo tipo di assuefazione difficile da contrastare.

Le conseguenze sulla salute

Il fumo è il principale fattore di rischio per tumori, malattie cardiovascolari e patologie respiratorie croniche. Si stima che in Italia ogni anno siano attribuibili al fumo circa 70.000 decessi, un numero che supera di gran lunga quello causato da incidenti stradali, droghe o alcol.
Oltre agli effetti sul fumatore diretto, è ben documentato anche il danno del fumo passivo, che colpisce chi vive o lavora accanto a un fumatore, soprattutto nei luoghi chiusi e, ancora peggio, se si tratta di bambini o donne in gravidanza.

L'impatto ambientale: un problema invisibile

Il fumo non è solo una minaccia per la salute umana. Le sigarette hanno un impatto ambientale devastante. Ogni anno, miliardi di mozziconi vengono dispersi nell'ambiente, rilasciando sostanze tossiche che inquinano il suolo, le acque e finiscono per essere ingerite dagli animali marini.
Inoltre, la produzione industriale di tabacco comporta deforestazione, spreco di risorse idriche e un alto tasso di emissioni climalteranti. Il messaggio della giornata è quindi duplice: smettere di fumare non salva solo la propria vita, ma contribuisce anche a proteggere il pianeta.

Le sfide ancora aperte

Nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione, i divieti nei locali pubblici e gli aumenti delle accise, il fumo continua a esercitare un fortissimo potere sociale e psicologico. La dipendenza da nicotina è tra le più difficili da trattare, e spesso viene sottovalutata. Le pressioni pubblicitarie, in particolare attraverso social e influencer, contribuiscono a rendere il fumo ancora socialmente accettabile o addirittura attraente, soprattutto tra i più giovani.
L'Italia ha fatto passi avanti, ma mancano ancora programmi di prevenzione strutturati nelle scuole, una rete capillare di supporto per chi vuole smettere e una vera regolamentazione sui nuovi prodotti a rischio ridotto.

Conclusione

La Giornata Mondiale senza Tabacco è molto più di un evento simbolico. È un richiamo potente a guardare negli occhi una dipendenza radicata che continua a mietere vittime silenziosamente. È l'occasione per riflettere su come le nostre abitudini personali possano avere un impatto collettivo sulla salute pubblica, sull'ambiente e sulle generazioni future.
La lotta al fumo non si vince in un giorno, ma ogni giornata in cui si smette di fumare è un piccolo passo verso un mondo più sano e più consapevole.

Di Gaetano

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